Economia - Regione
Banda ultra larga in Piemonte, ora rischiamo di non averla più
Il divario digitale (digital divide) è ancora un problema in Piemonte. E se da un lato la Regione intende colmarlo, dall’altro rischiamo di non poterlo fare. Cosa sta accadendo per la banda ultra larga e perché
Il cosiddetto digital divide, o divario digitale è un problema reale in Piemonte. A parte le grandi città, come Torino, ci sono altre città e paesi che devono fare giornalmente i conti con problemi di connessione e dove è impensabile discutere di banda ultra larga perché è già tanto se arriva l’Adsl – in molti casi non c’è neanche quella. Ora, però, la Regione intende puntare sullo sviluppo della banda ultra larga, proprio per colmare questo divario. Ma, per contro, rischiamo seriamente di perdere la partita.
Il rischio di perdere i finanziamenti
Buoni i propositi di ridurre il divario digitale in Piemonte, ma c’è il serio rischio di perdere i finanziamenti europei a causa della burocrazia romana, riporta una nota della Regione. Per questo motivo, la giunta chiede che sia affidata la gestione commissariale in capo alle Regioni.
Open Fiber che fa?
«Da giugno 2019 abbiamo più volte sollecitato Oper Fiber per acquisire un piano aggiornato che ci potesse fornire un quadro esaustivo sulla pianificazione degli interventi per poter informare tutti i soggetti interessati, mentre al ministro competente si è evidenziato il rischio di perdere i fondi comunitari a causa del mancato raggiungimento dei target di spesa previsti nel 2019 – ha spiegato a seguito di un’interrogazione in Consiglio regionale, l’assessore all’Innovazione Matteo Marnati – Abbiamo anche sollecitato il Governo a farsi carico di un preciso e dettagliato cronoprogramma, a velocizzare l’assegnazione delle risorse e a posticipare la conclusione delle opere entro il 2023. La Regione è ben consapevole dei gravi ritardi sia nella progettazione che nella realizzazione dei lavori, che non possono essere in alcun modo giustificati né dal mancato rilascio delle autorizzazioni necessarie da parte degli enti locali né dall’emergenza Covid-19».
I progetti approvati
In realtà i progetti approvati per la fibra ottica ci sono. Secondo i dati forniti da Infratel, la società in-house del Ministero dello Sviluppo economico che si occupa della questione, sono 1.298 i progetti definitivi approvati in fibra ottica, di cui 490 esecutivi e 1.157 i definitivi approvati in tecnologia wireless – di cui 154 esecutivi. Hanno superato il collaudo definitivo i cantieri di Bognanco (VCO), Carrù (CN) e Serravalle Sesia (VC). E per il resto del Piemonte che ancora attende? Non si sa.
Immagine di copertina: fibra ottica. Credit: pixabay-Chaitawat Pawapoowadon