Economia - Regione
Crisi energetica e autonomia delle Regioni: il piano per fronteggiare le emergenze
Le sfide per le Regioni verso l’autonomia energetica. Ecco quanto si è discusso e le prospettive
L’analisi degli investimenti e degli interventi possibili con uno sguardo alle politiche europee è stata al centro del convegno “Verso l’autonomia energetica: quali sfide per le Regioni”, che si è svolto nei locali di Combo a Torino su iniziativa della Regione Piemonte.
Moderato da Sandro Baraggioli, presidente di Confservizi Piemonte e Valle d’Aosta, ha visto la partecipazione dell’assessore all’Ambiente ed Energia della Regione Piemonte Matteo Marnati, dell’assessore all’Ambiente della Regione Friuli Venezia Giulia Fabio Scoccimarro, del Capo Unità European Green Deal del Segretariato generale della Commissione Europea Vesa Terävä, del Direttore Ambiente Energia e Territorio della Regione Piemonte Stefania Crotta e del professor Fabrizio Pirri del Politecnico di Torino.
«Un momento molto importante – ha esordito l’assessore Marnati – per delineare gli scenari che ci mettono di fronte a sfide complesse, con gli obiettivi al 2030 e al 2050. Dobbiamo trovare soluzioni che coniughino ambiente, economia e aspetto sociale, e per fare questo dobbiamo lavorare insieme. La tecnologia ha fatto passi da gigante, ma la transizione ecologica richiede tempo e lavoro di squadra. Dobbiamo dunque puntare sulla ricerca e sul trasferimento tecnologico. Abbiamo una realtà industriale importante, siamo pronti con progetti e stiamo aspettando la pubblicazione dei decreti del Governo. Fondamentale resta il confronto costruttivo con le altre Regioni, perché dalla collaborazione e dal confronto possono nascere nuove idee».
«La rivoluzione culturale avviata qualche anno fa è giunta all’apice del proprio moto e la sostenibilità ambientale è ormai alla base di qualsiasi decisone politica e amministrativa – ha dichiarato l’assessore Scoccimarro – Il compito delle Regioni deve essere proprio il coordinamento tra gli attori in campo e le categorie sociali».
In particolare, Vesa Terävä ha illustrato le azioni messe in campo dall’Europa, dall’adozione del pacchetto “Fit for 55” al REPower Eu, ovvero il piano della Commissione Europea per risparmiare energia, produrre energia pulita, diversificare l’approvvigionamento.
Una panoramica sul sistema energetico regionale e sulle principali politiche e azioni regionali è stata fatta da Stefania Crotta. I finanziamenti del Fesr 2021-27 hanno come priorità la transizione ecologica e la resilienza, cui sono dedicati 435 milioni di euro, di cui 263 riguardano interventi di efficienza energetica e promozione dell’utilizzo di fonti rinnovabili a beneficio di soggetti pubblici e imprese.
La sfida alla transizione ecologica richiede il raggiungimento di target connessi a obiettivi: promuovere l’efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas effetto serra; parimenti promuovere le energie rinnovabili, sviluppare sistemi, reti e impianti di stoccaggio energetici intelligenti al di fuori della rete transeuropea dell’energia, promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici e la resilienza.
E ancora promuovere la transizione verso un’economia circolare ed efficiente sotto il profilo delle risorse e rafforzare la protezione e la preservazione della natura, la biodiversità e le infrastrutture verdi anche nelle aree urbane e ridurre tutte le forme di inquinamento.
La giornata di lavori è proseguita con tre sessioni tematiche sull’autonomia energetica nelle comunità sostenibili, l’idrogeno verde come guida della transizione energetica, sulla transizione energetica per la competitività del sistema produttivo, durante le quali si sono confrontati i vari portatori di interesse sia del mondo privato che delle istituzioni e della ricerca.