Editoriale
App Contact-Tracing, garantire la privacy e la sicurezza. Ma il senso civico?
Tutti preoccupati per la propria privacy e la sicurezza dall’utilizzo dell’App per il Contact-Tracing. Il Commissario per l’Emergenza Covid-19 rassicura. Ma, forse, dovrebbe prevalere il senso civico
In quanti hanno protestato, si sono inalberati al solo pensiero di utilizzare una App per il Contact-Tracing – come per esempio Immuni – invocando un attentato alla privacy e alla sicurezza? A tutti coloro che si sono sentiti “minacciati” da questa App o dall’idea stessa di utilizzarla, il Commissario per l’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri spiega come invece si possa, e si debba stare tranquilli.
E il senso civico?
Qualcuno sorride al sentire invocare il diritto alla privacy in periodi come questi, dove tutti – volenti o nolenti – siamo coinvolti e chiamati a collaborare per la propria (e quella degli altri) sicurezza e salute. Si sorride perché spesso a protestare sono coloro che sui social, come per esempio Facebook o Instagram, postano ogni giorno i “fatti loro”: foto, video e altro che li ritraggono persino quando vanno in bagno… e poi la chiamiamo privacy. Senza contare come il “grande fratello” Google sappia sempre cosa cerchiamo o acquistiamo sul web, in quali negozi o ristoranti andiamo (o meglio, andavamo prima), dove ci rechiamo in vacanza e via discorrendo. E poi la chiamiamo privacy. Ma, in tutto questo ciarlare, sempre in molti si dimenticano del cosiddetto senso civico: quello che tutti si dovrebbe avere, perché la società alla fine siamo noi.
Sinonimo di generosità, solidarietà e comunità
«L’utilizzo dell’App per il Contact-tracing rappresenta anzitutto un sinonimo di generosità, solidarietà e, lasciatemelo dire, di comunità – spiega il commissario Arcuri nella conferenza stampa di ieri – Ma il sistema di tracciamento utilizzato dovrà essere messo in campo rispondendo a due requisiti fondamentali: il rispetto della sicurezza e il rispetto della privacy. Rispettare la sicurezza vuol dire essere certi che le informazioni tracciate non vengano utilizzate ad altri fini o da altri soggetti: non sarà dunque possibile da parte mia allocare queste informazioni in un infrastruttura che non sia pubblica e italiana. Inoltre, la riservatezza dei dati personali è un diritto inalienabile e irrinunciabile, una componente essenziale della libertà personale, pertanto voglio rassicurare che nulla accadrà se non nel totale rispetto delle leggi sulla privacy nazionali e sovranazionali».
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Serve anche ad alleggerire le misure di contenimento
Sebbene siamo tutti in attesa della Fase 2, non pensiamo che una “parola” possa risolvere il problema: non è che perché siamo in una Fase diversa allora il virus capisce e se ne va da sé. Sarà un momento delicato, in cui fare massima attenzione se non vogliamo riprecipitare nell’abisso di questi due mesi. Ecco perché il Commissario Arcuri ha sottolineato come «Il contact-tracing assume di certo una valenza fondamentale per accompagnare l’alleggerimento delle misure di contenimento, ma solo se si connette al Sistema Sanitario Nazionale, affinché questo possa intervenire tempestivamente ed efficacemente nella gestione della emergenza nella sua seconda fase».