Eventi
Brutte notizie causa Covid: annullati Portici di Carta e il Carnevale d’Ivrea
L’evento a Torino, Portici di Carta del 17 e 18 ottobre 2020 è stato annullato. La stessa cosa tocca allo storico Carnevale d’Ivrea. Ecco le motivazioni
Ci risiamo, si ritorna ad annullare gli eventi. È per via del Covid e dell’aumento dei contagi, se per caso si avessero dei dubbi. E così, l’evento in programma per il prossimo weekend a Torino, Portici di Carta, è stato annullato. La stessa cosa, si viene a sapere, tocca allo storico e famoso Carnevale d’Ivrea 2021.
Addio ai Portici di Carta e ai suoi libri
La XIV edizione di Portici di Carta, prevista per il prossimo fine settimana a Torino (17-18 ottobre 2020) è stata annullata. La decisione si è presa in maniera condivisa dopo il nuovo Dpcm in occasione di un confronto tra la Città di Torino, gli enti organizzatori Associazione Torino, la Città del Libro e Fondazione Circolo dei lettori, i librai e gli editori aderenti.
Colpa del Covid
«Con la pubblicazione del nuovo Dpcm, e in seguito a un confronto con il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, l’organizzazione di Portici di Carta – spiega una nota – ha preso atto che non si presentano le condizioni per garantire il distanziamento sociale nelle sedi tradizionali della manifestazione (via Roma, piazza San Carlo, piazza Cln). Per senso di responsabilità, in un quadro di contagi in sensibile aumento, è stato quindi deciso di annullare la XIV edizione».
Addio anche al Carnevale d’Ivrea 2021
La Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea «preso atto dell’evolversi della crisi sanitaria globale e delle relative limitazioni rese necessarie dall’epidemia Covid, conferma in via definitiva la cancellazione dell’edizione 2021 del carnevale». Ivrea perde quindi la sua manifestazione regina: non era mai successo prima se non a causa della guerra.
«La natura e le caratteristiche dello Storico Carnevale di Ivrea non consentono di immaginare un’edizione limitata, nel rispetto doveroso e responsabile delle normative vigenti, al punto da essere profondamente e irrimediabilmente snaturata». La scelta, per la Fondazione, è un segnale di rispetto all’integrità della manifestazione, delle figure storiche che la animano, dei tanti volontari, degli aranceri, di tutte le persone coinvolte e delle migliaia di visitatori.