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Gli orrori del manicomio di Collegno: un film sugli agghiaccianti maltrattamenti il 24 ottobre
Giovedì 24 ottobre, alla biblioteca comunale di Pianezza la proiezione del film “Portami su quello che canta” sul processo allo psichiatra Giorgio Coda, condannato per i maltrattamenti dei pazienti alla Certosa di Collegno. Ingresso gratuito
ATTENZIONE! Immagini a forte impatto emotivo (non guardare se sensibili o impressionabili)
Gli orrori al manicomio o Certosa di Collegno raccontati in un film: “Portami su quello che canta, storia di un libro guerriero”, che verrà proiettato giovedì 24 ottobre alla Biblioteca comunale di Pianezza (TO). Il film ha aperto una spaventosa finestra su quella che era la situazione nei manicomi in Italia prima della Legge Basaglia, e racconta la storia del processo nei confronti dello psichiatra Giorgio Coda, vicedirettore dell’ospedale psichiatrico di Collegno e direttore di Villa Azzurra a Grugliasco, condannato per maltrattamenti sui pazienti ricoverati alla Certosa di Collegno.
Un libro denuncia
Il film è tratto dal libro-denuncia scritto 43 anni fa da Alberto Papuzzi e Piera Piatti. Il titolo del libro Portami su quello che canta è ispirato a un episodio in cui lo psichiatra Coda avrebbe sentito un paziente del manicomio cantare in cortile e avrebbe deciso di praticargli un “massaggio elettrico”, dicendo all’infermiere «portami su quello che canta». Prima il libro, e oggi il film, sono anche un tentativo di far conoscere al grande pubblico cosa accadeva in quegli anni a chi era “diverso”, e dunque considerato matto. Cose orribili, come testimoniano i fatti e le agghiaccianti immagini che sono trapelate in quegli anni. Torture, spesso ai danni di bambini – come quelli di Villa Azzurra a Grugliasco.
Oggi si rifletta
Quello che oggi si chiede è di riflettere come nel nome di una “scienza” che si arrogava il diritto di disporre come meglio credeva della vita delle persone di cui non era in grado di comprendere quali problemi di salute avessero, e di come i “matti” non avessero invece alcun diritto – e come fossero equiparati a poco meno che bestie. Dopo la Legge Basaglia, questi esseri sono tornati “umani”, degni di essere ascoltati, degni di fede e cittadini con gli stessi diritti degli altri. Lo psichiatra fu condannato a 5 anni.
Una documentazione agghiacciante
Nel film, oltre al processo, ha grande spazio l’agghiacciante documentazione di cosa fossero gli ospedali psichiatrici di quegli anni. Le fotografie di Carla Cerati, Gianni Berengo Gardin e Mauro Vallinotto, scattate con la complicità dell’Associazione per la Lotta Contro le Malattie Mentali, non lasciano spazio all’immaginazione, tanto sono crude. Le foto fanno parte di un reportage realizzato a Villa Azzurra, che è divenuto un pezzo di storia del giornalismo d’inchiesta.
La proiezione del film si tiene alla Biblioteca Comunale di Pianezza (TO), in via G. Matteotti, 3. L’orario d’inizio è per le ore 21:00. Alla proiezione interverranno anche l’autore Marino Bronzino e il registra Claudio Zucchellini.
Line-Magazine
1 Febbraio 2020 at 8:49
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eraldo
19 Ottobre 2020 at 8:44
era ora che si documentasse ciò che è successo un certi manicomi