Quartieri
Torino: degrado, sporcizia e violenza. L’accorato appello dei cittadini resta inascoltato. Le nuove testimonianze
Torinesi sul piede di guerra 4. Nuove testimonianze dei cittadini. Nei quartieri di Torino così non si può andare avanti: paura, violenza, droga, degrado. Ecco cosa accade davvero a Torino. Quarta parte
Come ribadito nelle “puntate” precedenti (QUI la prima, QUI la seconda e QUI la terza), lo slogan di Torino Fan è “Diamo voce ai cittadini”, e lo dimostriamo con i fatti. Alla redazione sono arrivate numerose segnalazioni da parte di torinesi e cittadini che denunciano la reale situazione in cui versano i quartieri della città ed esprimono il loro pensiero su quanto secondo loro non va, su quanto dovrebbe essere fatto e così via. La situazione in alcune zone di Torino sta sfuggendo di mano e rischia di degenerare, se non si prendono seri provvedimenti. L’avvertimento di un cittadino, che ha ispirato il titolo di questa serie di articoli, è che i torinesi «sono ormai sul piede di guerra». Se continua così si rischia una vera e propria «guerra civile», suggerisce un altro.
Per capire bisogna viverci
Osservare le cose dall’esterno spesso non dà l’idea di cosa stia avvenendo nei quartieri di Torino. Ed è facile pensare che vada tutto bene. Ma non è così: almeno stando a quanto scrivono molti torinesi preoccupati e arrabbiati. Insomma, per capire bisogna viverci nei quartieri di Torino dove diviene pericoloso abitarci o anche solo uscire di casa a certe ore. Dal primo articolo uscito su Torino Fan che “dà voce ai cittadini”, nei giorni sono arrivate molte altre segnalazioni, che cerchiamo di rendere pubbliche affinché chi dovrebbe davvero avere a cuore la città e il benessere (a tutto tondo) dei cittadini sappia qual è il pensiero dei torinesi – che sono anche elettori. La parola d’ordine comune, tuttavia, è la stessa: non se ne può più. E qualcuno, di competenza, dovrebbe fare qualcosa, chiedono a gran voce i cittadini
Piazza d’Armi e la dura vita
«Buongiorno, mi chiamo Elena C., non sono di origini torinesi, ma adoro questa bellissima città – scrive una cittadina alla redazione di Torino Fan – Ho letto i vostri articoli riguardo al vario degrado della città. Piange il cuore sapere certe cose in una città così bella. Vi scrivo per raccontarvi il degrado in cui vivo io. Io e il mio compagno siamo due ex cuochi e purtroppo per motivi di salute non possiamo più lavorare e io, soprattutto, penso molto a lui a causa di una rara malattia degenerativa. Viviamo in piazza D’Armi in una roulotte: per me è impensabile un dormitorio con i miei problemi di salute. Qui la situazione non è delle migliori: ci sono accampamenti di irregolari, i quali sporcano e hanno reso la piazza una discarica a cielo aperto. Spaccano vetri, riempiono di immondizia la piazza, fanno ciò che vogliono e nessuno se ne occupa; anzi chi dovrebbe (gruppo Abele) non lo fa: passano per la piazza, poi le ore di lavoro le passano a fumare sigarette e a guardare la gente lungo le passeggiate».
Ne soffrono anche i cani
«Oltre a questo – aggiunge Elena C. – c’è una situazione pericolosa che riguarda i nostri amici a quattro zampe. Il primo giugno ci siamo visti costretti a sopprimere il nostro cane di tre anni perché era stato avvelenato. Ieri, il cane di un nostro amico ha rischiato di morire per lo stesso motivo, e non solo: anche la mia attuale cucciola di 4 mesi che ho adottato ha rischiato l’avvelenamento. Noi personalmente e a titolo gratuito abbiamo pulito una piccola parte della piazza, ma non possiamo fare tutto noi, non è di nostra competenza».
Vivere nel degrado più assoluto
«Qui si vive nel degrado più assoluto – conclude Elena C. – Basti pensare all’episodio dei camper andati a fuoco per una lite tra marocchini, i quali li hanno incendiati. E cosa più grave, erano occupati abusivamente. La polizia è intervenuta svariate volte, addirittura attestandosi ma, dopo pochi giorni, ritornano tutti. Volevo farvi presente tale situazione, qui vivono molti italiani in camper e non solo, non vorremmo rischiare di essere cacciati via dalla piazza per colpa di certi elementi: questo è l’unico posto che ci permette di viverci gratuitamente e in regola».
Giovani via da Torino
Il fenomeno dell’espatrio di giovani e “cervelli” è un problema sentito sia a livello nazionale che locale. Lo fa notare un torinese che lo ha vissuto. «L’Italia perderà ancora giovani e cervelli, ho provato a tornare come sfida personale dopo vent’anni anni felici all’estero – scrive un torinese – Non mi sembra cambiato niente, siamo campanilisti, razzisti e bulli. Non siamo un buon popolo. Ieri assembramenti allucinanti su tram e treni, nessun controllo. Solo i piccoli commercianti pagano per questo, la burocrazia, le multe e le regole sono solo per loro. Stato cazzaro, prego per unità maggiore a limitare potere nei comuni e via le Regioni, lo stato e la EU devono essere i nostri unici politici e amministratori».
Ancora su corso Brescia e corso Giulio Cesare
«In relazione al vostro articolo sullo spaccio e la paura di uscire di casa nella zona corso Brescia e corso Giulio e la dora, posso confermare che è tutto vero – scrive un torinese – Purtroppo è vero, corso Brescia dalla Lavazza in corso Giulio è regno di spaccio e droga, ma non solo la sera, invasa da ubriachi e spaccio. Ma perché la sindaca o il prefetto non fanno nulla?». Domanda legittima.
Degrado e sporcizia in zona Aurora
Ecco alcune foto inviate da una torinese residente in zona Aurora a testimonianza del degrado e della sporcizia che vi si trova.
Degrado in Barriera di Milano? Borgo Vittoria non è da meno…
«Io abito in borgo Vittoria – ci scrive un torinese – e devo dire che la zona è diventata come Barriera di Milano… Pusher che scambiano droga camminando… Tossici che si bucano dietro le auto in sosta… Marciapiedi pieni di deiezioni canine… Un incremento di extracomunitari senza precedenti… E la casa comprata con mutuo trentennale che si è dimezzata di valore. Tante segnalazioni fatte… ma la poltrona è difficile da staccarsi dal fondoschiena. Questa è diventata Torino».
Farsi giustizia da soli?
Un altro torinese, probabilmente esasperato, in poche parole esprime tutta la sua rabbia e delusione. «Dico solo questo: ne ho le scatole piene (per non essere volgare uso un eufemismo) di questo degrado sia estetico e, soprattutto, sociale. Prima o poi mi farò giustizia da solo, e non dico tanto per dire». Ci auguriamo, ovviamente, che quando questo cittadino dice che intende farsi “giustizia da solo”, sia in senso civico.
Siamo tutti stanchi
«Buongiorno. Sì, siamo tutti stanchi, non se ne può davvero più e a dirlo sono anche i nostri bambini che vivono in una città che ha uno splendido potenziale, ma che è sempre più violentata dal degrado, dall’inciviltà e dalla delinquenza, ma maggiormente da un’amministrazione che non ha a cuore il benessere dei suoi cittadini e della nostra splendida città – scrive accorata una torinese – I nostri bambini non hanno spazi in cui giocare tranquilli in sicurezza».
La situazione in piazza Sassari
«Io e mia figlia di 7 anni – prosegue la torinese – vi portiamo all’attenzione la grave situazione del parco di piazza Sassari. Giorno dopo giorno si è trasformato in un luogo di bivacco di ubriaconi e Rom che vi si sono stabiliti con le loro roulotte, sparpagliando rifiuti qua e là. All’interno dell’area recintata, in prossimità dei giochi per bambini, è pieno di vetri di bottiglie rotte, cestini traboccanti di rifiuti e alle volte, ahimè, con grande tristezza, da siringhe. Per non parlare delle strutture per giocare che potrebbero essere nettamente migliorate, visto l’alto numero di bambini residenti che frequentano il parco».
L’Amministrazione comunale ci ignora
«Il comune – conclude la signora torinese – ha ben pensato di istallare una struttura che è adatta a una ristrettissima fascia di età e che dalla sua installazione è stata la causa di molte corse al pronto soccorso. Bisogna continuamente fare lo slalom tra gli escrementi dei tanti cani lasciati sciolti (pericolosamente) dai loro padroni incivili, che tra le altre cose avrebbero a disposizione l’area cani recintata nella piazza stessa. Siamo stanchi, più volte abbiamo segnalato queste problematiche all’amministrazione comunale che ci ha beatamente e ripetutamente ignorati! Aiutateci a crescere i nostri bambini in una città più vivibile!».
Altro che raccolta porta a porta, guardate qui!
«Buonasera, altro che raccolta porta a porta – ci scrive una torinese inviandoci anche un video che trovate qui sotto – in via Carmagnola, angolo corso Giulio Cesare. Così non si può andare avanti, tutti i santi giorni quei cassonetti sono in strada, mentre dovrebbero stare all’interno del cortile del condominio in questione». Qui sotto il video che mostra cosa accade.
Affezionata a Torino ma…
«Salve, mi chiamo Angelica e mi sono affezionata a Torino da quando me l’ha fatta conoscere il mio compagno che ci viveva. Come città è bella e offre varie opportunità: da una visita ai musei a una passeggiata in centro o nei parchi. Purtroppo, questo non viene apprezzato da chi lascia per strada rifiuti pericolosi, col rischio di far del male agli altri. E vedere prostitute per strada non è piacevole. Però le soluzioni, se si vuole, si possono raccogliere sicuramente dalle idee dei cittadini che vi abitano e che ogni giorno devono convivere con diverse problematiche. Secondo la mia piccola opinione sarebbe bene incrementare l’assunzione di figure di operatori ecologici. Poi di mettere più controlli di sicurezza perché la malavita non aumenti. Per quanto riguarda la diffusione della popolazione Rom, senza esser razzista (tenendo conto che conosco persone che comunque hanno lavorato cercando di costruire casa), dovrebbero essere educati alla coltivazione della terra per procurarsi del cibo naturale o comunque indirizzati in lavori socialmente utili. Forse non sono idee buone ma ci provo. Comunque, è buona la vostra iniziativa».
Segnala anche tu quello che non va, di’ la tua!
Se anche tu sei testimone di situazioni di degrado, di cose che non vanno a Torino (e dintorni), ma anche di cose curiose, incidenti o altro ancora inviaci la tua segnalazione (va bene testo, ma meglio ancora se accompagnato da foto o video che testimoniano la situazione) al numero WhatsApp di Torino Fan: 351.2147114 (Attenzione: non rispondiamo a chiamate). Ne parleremo sul sito e faremo così sapere a tutti i torinesi (e non solo) cosa accade davvero in città. Seguiranno altri articoli con altre testimonianze. Stay Tuned!
LEGGI ANCHE:
La PRIMA PARTE delle TESTIMONIANZE dei TORINESI
la SECONDA PARTE
e la TERZA PARTE