Quartieri
Torino e degrado: la voce dei cittadini e torinesi sempre più delusi e arrabbiati. Le nuove testimonianze
Torinesi sul piede di guerra 5. Nuove testimonianze dei cittadini. Nei quartieri di Torino così non si può andare avanti: paura, violenza, droga, degrado. Ecco cosa accade davvero a Torino. Quinta parte
Come ormai abbiamo avuto modo di vedere nelle puntate precedenti (QUI la prima, QUI la seconda, QUI la terza e QUI la quarta), i cittadini e torinesi sono sempre più amareggiati da come si è trasformata la città negli ultimi anni. La “voce dei cittadini” a cui Torino Fan ha dato ascolto, e che si spera sia ascoltata anche da chi di dovere, è chiara: in molte zone della città è diventato difficile, se non quasi impossibile, vivere serenamente (come si dovrebbe), se non addirittura proprio “vivere”. La voce di cittadini è spesso scomoda: sarebbe meglio che le cose fossero all’apparenza tutte belle e che Torino apparisse soltanto la città dei musei, dei monumenti, del turismo, dell’enogastronomia, dell’innovazione e via discorrendo. Ma Torino, ahimè, oggi è anche degrado, violenza, paura… E, sempre la voce dei cittadini, a qualcuno non piace: lo dimostrano alcune mail di lamentela giunte in redazione.
Sempre più segnalazioni
Alla redazione continuano ad arrivare numerose segnalazioni da parte di torinesi e cittadini che denunciano la reale situazione in cui versano alcuni quartieri della città ed esprimono il loro pensiero su quanto secondo loro non va, su quanto dovrebbe essere fatto ecc. La situazione in alcune zone di Torino sta sfuggendo di mano e rischia di degenerare, se non si prendono seri provvedimenti.
Via Artisti come un gabinetto
«Buongiorno – scrive una cittadina alla redazione – fatto accaduto ieri in Via Artisti. Da premettere che mi sarei arrabbiata pure se lo avesse fatto un italiano. Due ragazzi di colore hanno elegantemente fatto cacca e pipi vicino ai bidoni. Al mio rimprovero, mi hanno dato della razzista e putt***! Purtroppo, con molto rammarico anche questa zona, sta diventando davvero uno schifo!».
Piazza Massaua e dintorni: un mare di rifiuti e degrado
«Ecco com’è la situazione al Giardino Venchi e nei dintorni di piazza Massaua – scrive un cittadino che ci invia anche delle foto (che trovate qui sotto) – Tutte le mattine è la stessa storia… uno schifo e con i cestini dell’immondizia a due metri! I muri sono ormai saturi di scritte e i soliti furbi ora scrivono sulla pavimentazione. Bottiglie rotte, spaccio, uso di stupefacenti, schiamazzi a tutte le ore. Ormai, i residenti sono costretti a improvvisare le ronde».
Abbiamo bisogno di voi!
Una cittadina ci scrive per farci sapere della situazione di degrado in piazza madama Cristina zona San Salvario. E poi scrive: «faccio presente che il vostro aiuto è molto importante per la zona in cui siamo, ma anche per quelle di Lavazza, corso Giulio Cesare e Corso Brescia, con cui stiamo cercando con i residenti di fare qualcosa. Ma abbiamo ancora di più bisogno di voi».
Attuare controlli con le “telecamere umane”
La sig.ra Angelica ci riscrive proponendo una possibile soluzione. «In alcuni paesini attuano il controllo tra vicini una specie di telecamera umana: in questo modo ciascuno che vi abita può dare segnalazioni di azioni sospette da individui sconosciuti e malintenzionati, e questo funziona. Per il degrado si dovrebbero sensibilizzare tutte le istituzioni creando un canale di aiuti umanitari. La società stessa dovrebbe essere forte nell’assumersi responsabilità anche verso terzi disagiati».
Le Vallette: arriva lo scarica barile. No comment!
Ecco come è il «Quartiere vallette, dietro l’anagrafe di piazza Montale a fianco del mercato coperto Verbene. È da lungo tempo che è così – ci scrive il signor Armando P. allegando alcune foto (più sotto) – Ho appena inviato la segnalazione anche all’ufficio rifiuti e alla mail della sindaca. Vedremo». Poco dopo, ci invia copia della mail inviata e la risposta «Questa è la mail inviata… e questa la risposta: scarica barile e senza soldi… Dopo il virus arriverà qualcos’altro…».
Torino collegata con la Francia dalla Tav: ma poi chi ci viene se è così?
«Continuo a leggere le denunce di chi vive a Torino – ci riscrive un cittadino – Sulla tav. Con le regole che dicono che bisogna ridurre il debito (e sulla vera causa se ne parlerà un’altra volta), con i tagli ai servizi e alla sicurezza (che esiste solo per i potenti), dove si prendono le risorse per la Tav? Tagliando ancora i servizi? E poi, chi verrà mai a Torino in certe situazioni? Fino a che non cambieranno le cose, anche in termini di sicurezza, bisogna prendere due piccioni con una fava. Incontri atti a fare dialogare stati e popoli. Ne avevo già parlato. La necessità di garantire la sicurezza dei partecipanti porterà più legionari sulle strade. E a fare lavori per evitare figuracce a livello internazionale. È l’unico argomento che possono capire».
La lunga testimonianza di Alessia
Alessia, una torinese emigrata a Roma perché non ce la faceva più di vivere a Torino, ci racconta la sua storia. «Ciao, ho letto gli articoli sulle segnalazioni da parte dei cittadini riguardo la situazione di Torino. Vorrei condividere con voi la mia storia…
Sono una ragazza di 27 anni, nata e cresciuta a Torino. Città che pian piano ho detestato sempre di più, proprio per via del degrado che negli anni è cresciuto in maniera esponenziale. Innanzitutto, ho subito una quantità indefinibile di molestie sessuali verbali… Ci tengo a precisare che sono sempre stata lievemente in sovrappeso, quindi non mi sono mai vestita in maniera “provocante” o con abiti attillati, minigonne, ecc. Non che questa possa essere una scusante, ma per precisare appunto che queste persone non hanno bisogno di un motivo.
Durante gli anni del liceo, prendere i mezzi pubblici era diventato quasi un incubo. Non tanto quando andavo e tornavo da scuola, perché i mezzi erano talmente affollati di studenti e lavoratori che non c’era quasi possibilità per questi individui, ma quando uscivo con le amiche. Che fosse di pomeriggio o di sera… lì iniziava lo spettacolo! Tante volte mi hanno gridato e chiamato dalle loro auto. Soprattutto quando mi trovavo alla fermata dell’autobus in attesa. Qualche volta anche quando ero ferma davanti alla scuola parlando con le amiche. Addirittura, a volte si fermavano per poter guardare meglio…
Una volta ero insieme a un’amica vicino casa, eravamo sedute sulla scalinata di una chiesa, chiacchierando. A un certo punto, si è fermato uno con la macchina ed è sceso chiedendoci se volessimo andare con lui… All’epoca eravamo EVIDENTEMENTE due ragazze di 17/18 anni.
Un’altra volta ancora, sempre in attesa alla fermata dell’autobus, fui accerchiata da un gruppo di ragazzi africani, i quali iniziarono a importunarmi, a chiedermi il nome, cosa si facessi lì… mi spaventai tantissimo. Me la cavai dicendo che stavo aspettando mio padre e lo chiamai al telefono… se ne andarono.
Quella dei maniaci sessuali credo sia una delle piaghe più grandi di Torino. Diverse mie amiche hanno assistito a scene terribili, sempre sui mezzi pubblici. A quanto pare si divertono a salire sugli autobus e dopo essersi messi vicino a una ragazza, iniziano a masturbarsi… Questa cosa è successa talmente tante volte che ne sono schifata e inorridita, soprattutto perché nessuno fa niente. Ormai viene vissuta quasi come normalità!
Un altro grosso problema, sono le prostitute, che si mettono a ogni angolo senza distinzione di zona. Io abito in zona Borgo Vittoria, vicino a Via Chiesa della Salute. Lì ce le troviamo letteralmente sotto casa… e di conseguenza tutti i depravati che girano in auto… È uno spettacolo indecente! Non ci sono controlli di nessun tipo. Ci vorrebbe un intervento permanente e decisivo da parte del Comune e delle forze dell’ordine!
Per non parlare della quantità di spacciatori e piccoli criminali… Anche quelli ce li troviamo ovunque, anche sotto casa. E purtroppo, la maggior parte di questi criminali sono di origini africane. Anche qui ci tengo a precisare che non sono per niente razzista, anzi, io sono fidanzata con un ragazzo indiano… quindi il razzismo non c’entra proprio nulla. Ma queste persone sono migranti che probabilmente cercando di arrivare in Francia, sono stati bloccati al confine e si sono riversati nel centro cittadino più vicino: Torino. Non trovando lavoro, si sono messi a rubare o spacciare. E questo è un altro dei grandi problemi: la mancanza di lavoro.
Io ho frequentato il liceo linguistico. Dopo averlo terminato, ho mandato curriculum per qualsiasi lavoro: commessa, servizi di pulizie, babysitter, segretaria… ho partecipato per quattro anni di fila alla fiera IO LAVORO… Nulla, nessuno mi ha mai chiamata, e quei pochi colloqui che ho fatto ovviamente sono rimasti dei “le faremo sapere”. Sono convinta che a Torino trovi lavoro solo se hai una laurea specialistica e ti metti in fila aspettando il tuo turno. Per chi vuole fare carriera in maniera diversa partendo dalla famosa gavetta, la situazione è quasi impossibile.
Tutto ciò, mi ha portato nel 2016 a trasferirmi a Roma, dove ho trovato subito lavoro e dove mi trovo benissimo. Niente più molestie, niente prostitute a ogni angolo. Si vive bene e le persone sono più cordiali. Ora ho ancora la mia famiglia a Torino, compresa una sorella di 18 anni. Il mio obiettivo è quello di farli trasferire qui con me un giorno. Soprattutto mia sorella che mi auguro non debba mai assistere a scene come quelle che ho vissuto io. Ma purtroppo li sono all’ordine del giorno! Spero di poterla far venire qui da me non appena finisce il liceo! Tutto ciò ovviamente mi dispiace, poiché vorrei amare la mia città, vorrei che fosse libera da questo squallore che è cresciuto negli anni… Vorrei che le ragazze come me fossero libere di girare senza doversi far accompagnare dal padre.
Quando le persone qui a Roma mi chiedono perché mi sia trasferita e perché io “odi” Torino… inizio a raccontare tutto ciò che ho vissuto… e la risposta è sempre la stessa: “Davvero? Pensavo che Torino fosse una città del nord tranquilla e civile”. Un esempio pragmatico: andare sul sito di un quotidiano di Torino e scrivere nella ricerca la parola “maniaco”… e vedere la quantità di articoli che escono e la brevissima distanza temporale tra uno e l’altro. Allucinante. Purtroppo, avrei altri episodi e vicende da raccontare… ma il punto è che serve un intervento concreto, servono punizioni per questi delinquenti, servono più controlli e serve la DENUNCIA da parte di chi è vittima o testimone di queste situazioni! Io sono disposta a fare un’intervista, a metterci la faccia e aiutare a denunciare e fermare questo scempio. Ci vorrebbe anche un’associazione che aiuti a dare voce ai cittadini tramite segnalazioni. Grazie anticipatamente per la Vostra iniziativa e per l’attenzione che avrete rivolto alla mia storia. Cordialmente, Alessia».
Il diritto di stare tranquilli
«Buongiorno – scrive una cittadina a Torino Fan – sono una studentessa universitaria che è nata e vive a Torino. Ormai la situazione in zona Vanchiglia è invivibile tra strade non pulite, movida, spaccio e violenza. Ormai dall’inizio del periodo estivo la notte si fa fatica a dormire tra schiamazzi notturni di chi prende parte alla movida e che non ha rispetto per i residenti che hanno il DIRITTO DI RIPOSARE e a ciò si aggiungono gli effetti dell’alcol (risse, urla, colpi sulle serrande dei negozi). A ciò si associa, inoltre, lo spaccio che ormai è una consuetudine in questa zona della città e che non è contemplato dalle forze dell’ordine e dal Comune. Tutto questo causa degrado e sporcizia per le strade del quartiere, che non vengono pulite dagli spazzini. Io chiedo che le istituzioni locali si rendano conto che la situazione in Vanchiglia e in tante altre zone della città sta degenerando e che è arrivato il momento che prendano dei provvedimenti seri, prima che accada l’irreparabile. Grazie».
Barriera di Milano off limits
Riprendendo quanto accaduto in Largo Giulio Cesare e filmato da un cittadino (vedi il video nella puntata numero 2), un cittadino ci invia delle foto esplicative e ci scrive: «Buongiorno, vi invio delle immagini di Via Scarlatti angolo Via Montanaro. Come potete vedere, la bionda nelle fotografie è la stessa che partecipava alla rissa di Largo Giulio Cesare. Barriera di Milano off limits!».
Segnala anche tu quello che non va, di’ la tua
Se anche tu sei testimone di situazioni di degrado, di cose che non vanno a Torino (e dintorni), ma anche di cose curiose, incidenti o altro ancora inviaci la tua segnalazione (va bene testo, ma meglio ancora se accompagnato da foto o video che testimoniano la situazione) al numero WhatsApp di Torino Fan: 351.2147114 (Attenzione: non rispondiamo a chiamate). Ne parleremo sul sito e faremo così sapere a tutti i torinesi (e non solo) cosa accade davvero in città. Seguiranno altri articoli con altre testimonianze. Stay Tuned!
LEGGI ANCHE LA PRIMA PARTE DELLE TESTIMONIANZE DEI TORINESI
la SECONDA PARTE
la TERZA PARTE
e la QUARTA PARTE