Salute
Al Regina Margherita le fratture si “aggiustano” in tempo reale: la novità per i piccoli pazienti
Donato all’ospedale Regina Margherita un macchinario che “aggiusta” in tempo reale le fratture dei piccoli pazienti, già direttamente in Pronto soccorso
TORINO – Grazie a un nuovo macchinario dal nome “fluoroscopio”, gli ortopedici dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino possono, direttamente in Pronto soccorso, “aggiustare” le fratture dei piccoli pazienti guardando in tempo reale come si comportano le ossa mentre viene confezionato il gesso. Questo apparecchio di brillanza per la sala gessi, a basso impatto di radiazioni, non solo permette le riduzioni di fratture in modo ottimale con guarigioni più tempestive, ma evita anche in alcuni casi il ricovero e l’intervento chirurgico.
Come si faceva prima
In precedenza, in assenza del fluoroscopio il paziente veniva sottoposto a radiografie iniziali in Pronto soccorso, e inviato in sala gessi. In caso di fratture con perdita del normale allineamento del segmento, in sala gessi veniva eseguita una manovra di riallineamento e confezionato un gesso. Una volta completata questa procedura, il paziente veniva reinviato in radiologia per eseguire nuove radiografie e su tali radiografie controllare la buona riuscita della manovra di riduzione. Nel caso la manovra di riallineamento non fosse stata efficace o l’allineamento fosse peggiorato durante il confezionamento del gesso l’unica soluzione era di togliere il gesso e ripetere tutta la procedura (anche più volte) fino a ottenere un risultato soddisfacente.
E come si fa ora
Ora con il fluoroscopio, il paziente, giunto in sala gessi con una radiografia eseguita in Pronto soccorso, viene sottoposto alla manovra di riallineamento e al confezionamento del gesso direttamente sotto il controllo radiografico del fluoroscopio. Pertanto, l’ortopedico può costantemente controllare radiograficamente sia la correttezza della manovra di riallineamento sia che non si perda l’allineamento ottenuto durante il confezionamento del gesso. Oltre a questo vantaggio, il fluoroscopio permette anche di ridurre la dose di radiazioni assorbita dal paziente e dagli operatori, se confrontato con le radiografie standard.
L’acquisto di questo innovativo ma costoso macchinario, donato al Dipartimento Patologia e cura del bambino “Regina Margherita” (diretto dalla professoressa Franca Fagioli), è stato possibile grazie al contributo di “Ortobi Onlus”, “Per Nia Onlus”, “Io sto con il Regina Margherita Onlus”, “1Caffè Onlus” e Kia Motor Italia.