Salute
Torino, bimba con tumore osseo tornerà a camminare grazie a un chiodo che crescerà con lei
Ricostruita a Torino, per la prima volta, la caviglia di una bimba di nove anni con tumore osseo. Un chiodo allungabile crescerà con lei. L’osso ricevuto da un donatore
TORINO – Presso l’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino è stata ricostruita la caviglia di una bimba di 9 anni affetta da una rarissima forma di sarcoma osseo. L’intervento, eseguito per la prima volta al mondo è stato reso possibile grazie all’osso da donatore e a un chiodo allungabile che crescerà con lei.
Le diagnosi di sarcoma osseo e l’intervento
Dopo la diagnosi di sarcoma osseo, la bimba è stata seguita dai medici presso il reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita (diretto dalla professoressa Franca Fagioli), dove ha eseguito la chemioterapia. Nei giorni scorsi è stata poi sottoposta all’intervento di asportazione del tumore e salvataggio della caviglia con ricostruzione con osso omoplastico da donatore e sintesi con un chiodo allungabile, in modo da permettere la regolare crescita dell’arto senza necessità di ulteriori interventi.
Un’assoluta novità
La tecnica eseguita rappresenta una assoluta novità in quanto il chiodo inserito per stabilizzare l’impianto permetterà nei prossimi anni anche la regolare crescita dell’arto, consentendo l’allungamento al termine della maturazione scheletrica. La chirurgia è stata pianificata nei minimi dettagli dalle due équipes di medici e ingegneri nelle settimane precedenti. Nonostante la pandemia da COVID 19 le cure legate a questo tipo di patologie si sono svolte regolarmente e senza ritardi. La bimba ora sta bene ed è stata appena dimessa.
Una straordinaria evoluzione
Negli ultimi 30 anni si è vissuta la straordinaria evoluzione di nuove tecniche chirurgiche specifiche per lo scheletro infantile, riducendo drasticamente il numero di amputazioni e riuscendo ad applicare nella maggior parte dei casi un approccio conservativo – ricostruttivo, volto a migliorare il recupero funzionale e ad assicurare una migliore qualità di vita ai pazienti e alle famiglie. Le strategie chirurgiche disponibili sono oggi molteplici, comprendono pianificazioni virtuali della resezione ossea e ricostruzione mediante impianti protesici espandibili, protesi costruite su misura (anche con stampanti 3D), innesti ossei omoplastici provenienti dalle Banche di Tessuto Muscoloscheletrico e trapianti di osso autoplastico vascolarizzato, mezzi di sintesi originali.
Tecniche usate in combinazione
Tecniche diverse sono frequentemente usate in combinazione tra loro con risultati molto soddisfacenti, ma manca ancora l’esperienza sull’evoluzione a lungo termine degli impianti utilizzati. La chirurgia dei sarcomi ossei pediatrici, con originali strategie terapeutiche e costanti innovazioni dal punto di vista della tecnica chirurgica, dei dispositivi e dei materiali utilizzati, rappresenta quindi un ambito su cui approfondire la ricerca e favorire la presenza di una rete nazionale dei centri specialistici per trovare le soluzioni ricostruttive più adatte a ogni singolo caso.
L’Archivio Multicentrico
Con questo obiettivo è nato il progetto di Archivio multicentrico sulla chirurgia pediatrica dei tumori ossei con l’approvazione e il supporto dell’AIEOP (Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica). L’Italia è sempre stata all’avanguardia in questo campo, ma mancano vere e proprie Linee guida condivise a livello nazionale e le conoscenze sono comunque limitate data la rarità di queste patologie. Un archivio informatico che possa raccogliere su base nazionale i dati relativi al trattamento chirurgico di ogni paziente, con tutte le informazioni e caratteristiche del paziente stesso, la diagnosi, l’iter terapeutico, il follow-up e le eventuali ricadute, così da ottenere una visione completa del quadro clinico e monitorare l’evoluzione nel tempo di ciascun caso, rappresenta uno strumento essenziale per capire, oggi e in futuro, qual è la soluzione di cura migliore per ogni nuovo paziente.
L’équipe che ha eseguito l’intervento
A eseguire l’intervento è stata un’équipe di chirurghi ortopedici della Città della Salute di Torino e dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. Grazie a questo intervento, la piccola paziente potrà tornare a camminare. La procedura chirurgica è stata coordinata dal dottor Raimondo Piana (Chirurgia Oncologica e Ricostruttiva dell’ospedale CTO di Torino) insieme al dottor Marco Manfrini e alla dottoressa Laura Campanacci della Clinica di Ortopedia Oncologica del Rizzoli diretta dal professor Davide Donati.
Al progetto hanno finora aderito, insieme alla Città della Salute di Torino ed al Rizzoli di Bologna, il CTO e l’Ospedale Mayer di Firenze e l’Istituto Gaetano Pini di Milano.