Salute
Coronavirus a Torino: scatta il protocollo a Caselle e in Piemonte per bloccare il virus
Il coronavirus arriverà anche a Torino? La Regione Piemonte rassicura. E l’aeroporto di Caselle non correrebbe alcun rischio. L’assessore Icardi ha coordinato il vertice con le Regioni convocato dal ministro Speranza
Già da una settimana, da quando è scoppiato l’allarme per il coronavirus in Cina – dove ha già provocato la morte di molte persone – è stato definito il protocollo inviato dal Seremi (servizio di riferimento regionale di epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive) alle direzioni generali di Aso, Asl e Dipartimenti di prevenzione di tutto il Piemonte. Secondo gli esperti, non ci sarebbero particolari allarmi e non sarebbe stata – per ora – segnalata alcune emergenza dall’aeroporto di Caselle. Il virus, responsabile della Sars, a oggi non sarebbe “sbarcato” a Torino e in Piemonte. Rassicura anche l’assessore Icardi della Commissione Salute: «Lavoriamo con il ministro alla rete nazionale epidemiologica, il Sistema Paese sta funzionando».
Evitare inutili allarmismi
La cosa più pericolosa da fare in questi casi è alimentare o, peggio, fomentare allarmismi e xenofobia. Anche per questo la Regione Piemonte ha preso posizione durante l’incontro svoltosi al tavolo convocato a Roma dal ministro della Sanità, Roberto Speranza, sull’emergenza del Coronavirus. «Lavoriamo per costruire, nel miglior modo possibile e velocemente, una rete nazionale epidemiologica, evitando inutili allarmismi e rilevando come la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ritenga che già ora l’Italia abbia impostato le misure più significative a livello mondiale – ha dichiarato l’assessore Luigi Genesio Icardi – Sosteniamo l’efficacia dei processi e dei disciplinari sanitari, al fine di garantire la migliore prevenzione per la salute dei cittadini. Il sistema Paese sta funzionando, siamo tutti impegnati per migliorare ulteriormente il livello di coordinamento Ministero-Regioni».
Accelerare l’efficacia delle misure preventive
Da sempre, la migliore difesa contro le malattie in genere – e anche le infezioni – è la prevenzione. Specie se poi si ha a che fare con un virus piuttosto agguerrito e mutageno, le precauzioni sono d’obbligo. «Il ministro – fa sapere Icardi, coordinatore della Commissione salute della Conferenza delle Regioni – ha fornito un’informativa sull’epidemia Coronavirus per accelerare l’efficacia operativa delle misure preventive, ringraziando del lavoro finora svolto e della fattiva collaborazione Ministero-Regioni».
Le misure di biosicurezza
Nel pomeriggio della riunione svoltasi a Roma, l’assessore regionale Icardi aveva inviato una nota al Consiglio regionale del Piemonte spiegando che «le indicazioni ministeriali riguardano, in particolare, la definizione di caso e le modalità di segnalazione al sistema di sorveglianza regionale e nazionale; le misure di biosicurezza da adottare nelle strutture cliniche e in caso di isolamento domiciliare del paziente; le procedure e i materiali per la protezione individuale degli operatori sanitari, la disinfezione e protocolli specifici per le diagnosi di laboratorio. «Come noto – ha proseguito Icardi – in Piemonte non sono presenti aeroporti con voli intercontinentali. Al momento l’Ufficio di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera ha provveduto ad affiggere materiale informativo nell’aeroporto per i viaggiatori internazionali, come da indicazioni ministeriali, in attesa di nuove disposizioni».
Il punto dell’OMS sul Coronavirus
Vista la rapida diffusione del Coronavirus e del quasi raddoppio di contagiati in poche ore, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha riveduto l’attuale catalogazione del virus classificandola come ad alto rischio. La mortalità al momento non è così alta come si potrebbe pensare. Ma il virus è molto aggressivo e virulento, per cui può divenire molto pericoloso.
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