Scuola
La didattica a distanza «non è scuola», la protesta delle studentesse a Torino
In strada, davanti alla scuola, col tablet al grido di «DAD non è scuola». La protesta delle studentesse contro la didattica a distanza a Torino e in Piemonte
TORINO – Sedute al banco ma in strada, fuori dalla scuola. È la protesta di due studentesse di Torino contro la DAD, la didattica a distanza, imposta con l’ultimo Dpcm per contrastare la pandemia di Covid-19.
Le studentesse di Torino contro la DAD
Sono Lisa e Anita, le due studentesse della scuola media “Italo Calvino” di via Sant’Ottavio, a Torino, ad aver deciso di manifestare così il proprio disappunto per la decisione di chiudere le scuole dalla seconda media in poi.
Protesta e la voglia di tornare in aula
Mascherina sul volto, sul banco con libri e quaderni hanno anche un tablet da cui seguono la lezione. «La scuola è il posto più sicuro, vogliamo tornare in aula – dicono Lisa e Anita – S’impara di più a guardare i professori negli occhi che in uno schermo al compute».
Con l’appoggio dei professori
«I professori sanno che siamo qua e ci appoggiano – sottolineano le due ragazze – anche perché ci hanno insegnato a credere nei nostri sogni».
I genitori danno manforte
Con loro, in strada, ci sono anche i genitori. «Altri Paesi hanno tenuto la scuola aperta, solo noi le abbiamo chiuse – affermano i genitori – Non sono i ragazzi che stanno diffondendo il virus».
Anche al Liceo fanno così
Anche di fronte allo storico Liceo classico Gioberti, accanto alla media Calvino, c’è chi studia con il pc fuori dal portone chiuso. È Maya, studentessa del terzo anno. «La DAD non è scuola. Molti non hanno neanche gli strumenti per seguire le lezioni da casa – sostiene – E poi manca la socialità».