Scuola
Moncalieri: il sindaco non chiude le scuole, su Facebook lo coprono d’insulti e minacce di morte
Il sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna, si è visto coprire di insulti e minacce per aver deciso di non chiudere le scuole per il maltempo. Ecco come ha reagito
La scorsa settimana, lo sappiamo, Torino e provincia sono stati flagellati dal maltempo. In molti probabilmente si aspettavano che lunedì 25 novembre le scuole sarebbero rimaste chiuse. E così anche molti di quelli che frequentano quelle di Moncalieri (TO). Solo che la decisione del sindaco Paolo Montagna di farle restare aperte non è stata gradita. Per questo si è visto coprire di insulti e persino minacce di morte per la madre. Ecco la sua reazione.
Un weekend di emergenze
I giorni a cavallo dell’ultimo weekend sono stati difficili per tutti: dai cittadini agli amministratori e per tutti coloro impegnati nella salvaguardia della popolazione come la Protezioni Civile, Vigili del Fuoco e forze dell’ordine. Giorni in cui non si poteva abbassare la guardia, perché poteva accadere di tutto. Nonostante ciò, per molte delle zone colpite dal maltempo alla fine è andato tutto bene. Almeno sino a che il sindaco di Moncalieri ha fatto sapere che le scuole non sarebbero state chiuse lunedì 25.
Ragazzi e minacce
Alla notizia che le scuole di Moncalieri non chiudevano (così come è stato anche per quelle di Torino) si è scatenato il putiferio sui Social: in particolare la pagina Facebook del sindaco Paolo Montagna. La sua pagina, infatti, è stata sommersa di insulti e minacce (come si può vedere dall’immagine tratta da un suo post). Minacce di morte per sua madre; insinuazioni circa l’essere capo della camorra; insulti e parolacce e via discorrendo. Dopo l’episodio, i commenti di altri utenti oltre a disapprovare hanno invitato il sindaco a presentare denuncia. Tuttavia, Montagna, ha deciso di non procedere ma ha risposto: «Oggi è il giorno in cui avrei voluto dedicarmi ai pensieri e alle emozioni vissute negli ultimi tre giorni. La preoccupazione, la fatica, le notti insonni, la responsabilità delle scelte. Ma anche l’orgoglio e la soddisfazione di aver guidato una squadra straordinaria, che si è dedicata con passione e senza sosta alla nostra Comunità. E invece, superata l’emergenza, voglio prendermi lo spazio per rispondere ai ragazzi che sui social hanno commentato la mia scelta di tenere aperte le scuole». E all’esortazione di denunciare alla polizia le minacce, ha altresì risposto che «i ragazzi hanno bisogno di modelli e di esempi, non di lezioni di comportamento». Non tutti, come prevedibile, non si sono detti d’accordo e tra i tanti commenti di sostegno alla “saggia decisione” presa dal sindaco hanno invece suggerito che bisognerebbe dare una lezione a questi “ragazzi” che si permettono di scrivere certe cose.