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Botteghe storiche di Torino. Carlo Suino, l’ultimo ombrellaio

Una storia di successo, nata nella nostra città e giunta fino alla Casa Reale inglese. Ecco dove possiamo trovare, ancora oggi, prodotti di qualità eccellente

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L’ultimo laboratorio di ombrelli, a Torino, si trova in Barriera di Milano in via Sesia 23. Il negozio nasce nel 1932 ma la storia di di questa attività  si colloca ben  più lontano, esattamente nel 1890 allorché  Bernardo, il trisavolo di Carlo Suino, arriva a Torino da Corio in cerca di fortuna.

Prima generazione – Bernardo

Giunto a Torino Bernardo trova lavoro presso la Gilardini, un’azienda, nata come ombrellificio, che aveva diversificato la sua attività divenendo  un importante opificio. In Gilardini, Bernardo inizia a occuparsi di ombrelli e bastoni da passeggio e introduce in fabbrica il figlio Fioravanti giovanissimo.

Seconda generazione – Fioravanti

Fioravanti è molto sveglio e verrà, durante gli anni che seguono, promosso come montatore di tutta la mecccanica dell’ombrello. Fioravanti  ha, però, ambizioni politiche, viene coinvolto in una rivolta e è costretto a fuggire in America dove non trova fortuna e muore in miseria.

Terza generazione – Carlo

La sua famiglia resta priva di sostegno: la moglie sarta e sei ragazzini. Carlo è il primo dei fratelli e non si perde di coraggio. Entra in Gilardini dove dimostra ottime capacità al punto che il titolare della fabbrica decide di esternalizzare  ( ora si direbbe dare in outsourcing) parte dell’attività riguardante gli ombrelli. Carlo si mette in proprio e nasce una nuova storia negli anni trenta. Gli ottimi  risultati sono poi frenati dall’avvento della Seconda Guerra Mondiale ma, in seguito, l’attività riprende fino a produrre mille  ombrelli al giorno impiegando un centinaio di operai.
Gli ombrelli di Carlo sono ricercatissimi e uno storico marchio inglese fornitore della Casa Reale gli affida, segretamente, parte della produzione che poi marchia come “Made in England” !
Come sovente avviene nelle famiglie, nascono i primi  dissapori  e Carlo, che è il nonno dell’attuale proprietario decide di ripartire da un livello più artigianale e punta sugli ombrelloni dei mercati e dei dehors.
E’ da ricordare l’ombrellone del Caffè Paulista che porta le grafiche di Armando Testa. Negli anni ’80 inizia il declino dovuto alla messa sul mercato degli ombrelli di importazione  che hanno prezzi inferiori e, ovviamente, sono di scarsa qualità.
L’ombrellificio, preso  atto della situazione, cessa l’attività di produzione dedicandosi solo più alle riparazioni.

Quarta e attuale generazione – il nipote Carlo

Alla scomparsa del nonno entra in azienda l’attuale proprietario, che ha lo stesso nome del nonno, e che decide di riprendere la produzione degli ombrelli anche se non conosce il mestiere. Per colmare il “gap”  va letteralmente a lezione da vecchi ex lavoranti e, finalmente, nel 1996 riesce a vendere il primo ombrello ideato  e costruito completamente da lui e dai suoi collaboratori. E’ un successo.
Oggi il laboratorio produce circa cento ombrelli l’anno costruiti rigorosamente a mano con materiali tutti Made in Italy.
Ogni ombrello richiede lavorazioni che durano dalle 4 alle 10 ore e, per averne uno, si deve attendere anche tre settimane, ma ne vale la pena.
I clienti sono nomi noti dell’entourage torinese  che non vengono mai rivelati dal proprietario.
L’Ombrellificio sta valutando il progetto di vendere gli ombrelli per il Mondo tramite  e-commerce.

L’attuale proprietario ha dei figli piccoli e spera che l’attività possa proseguire con loro continuando, così, questa interessante storia di artigianato.

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