Storie
Cruto versus Edison – una storia tutta piemontese
La lampadina un’idea di Thomas Edison? Non proprio! Fu un grande scienziato torinese a inventare una delle migliori lampadine. Ma perchè nessun ne parla?
L’invenzione della lampadina elettrica a incandescenza è attribuita a Thomas Edison ma la storia della lampadina italiana vede protagonista l’inventore Alessandro Cruto, di Piossasco, che nasce nel 1847 esattamente trentasette giorni dopo Edison. Alessandro Cruto, di umili origini, studia da autodidatta architettura, chimica e fisica intrufolandosi, quando riesce, all’Università di Torino dove apprende che diamante e carbonio hanno la stessa origine chimica. Ne resta molto colpito e allestisce a Piossasco un piccolo laboratorio inseguendo il sogno di cristallizzare il carbonio per ottenere i diamanti sintetici. Le conoscenze dell’epoca, però, non sono ancora mature e il primo diamante sintetico sarà ottenuto solo nel 1953.
La svolta e l’intuizione
Nel 1879 Cruto assiste a una conferenza dello scienziato Galileo Ferraris che parla dei progressi americani sull’illuminazione elettrica, e sulla lampada a incandescenza. Questa conferenza, mentre salva Croto dalla frustrazione di non riuscire a produrre i diamanti sintetici, lo induce ad applicare alla lampadina il materiale che sta studiando. Ha sentito parlare dei tentativi che sta facendo Edison per la lampadina ad incandescenza; la tecnica di ottenere luce facendo passare la corrente su un filamento è già nota ma il filamento giusto non è ancora stato trovato ed Edison usa un filamento di caucciù carbonizzato ma con scarsi risultati. Attraverso un particolare procedimento, Cruto riesce a ottenere filamenti di carbonio e anche una saldatura elettrica del filamento che brevetta nel 1882.
La riuscita
Cruto allestisce alcuni prototipi e alla fine del 1881 organizza un confronto pubblico tra lampadina Cruto e lampadina Edison. Il Piemonte batte Ohio: la lampadina piemontese dura 500 ore contro le 40 di quella di Edison, ha una luce più bianca e la sua produzione è meno complessa.
Purtroppo il 27 gennaio 1880 Edison aveva già registrato negli Stati Uniti il suo brevetto per la lampada elettrica a incandescenza!
Alessandro Cruto diventa un personaggio in Italia ma, purtroppo, quasi nessuno si accorge di questo successo al di fuori dei confini nazionali mentre, Edison, ha già trovato i finanziamenti per costruire una fabbrica di lampadine (siamo in America!) e riesce a convincere i consumatori che il suo è il migliore prodotto esistente con una massiva operazione di marketing. Esperti dell’epoca, però, rendono giustizia a Cruto asserendo che il filamento italiano è, dal punto di vista ingegneristico, superiore a quello di Edison.
I riconoscimenti internazionali
Queste affermazioni si diffondono anche all’estero e, nel 1882, Cruto partecipa all’Esposizione di Elettricità a Monaco di Baviera dove la sua lampadina ha un enorme successo. Il successo si consolida ulteriormente all’Esposizione Nazionale di Torino del 1884 rendendo possibile la vendita del progetto in Francia, Svizzera, Cuba e Stati Uniti.
La fabbrica di Alpignano
Nel 1855, Cruto fonda la “Società italiana di elettricità sistema Cruto”, che ha il compito di produrre e commercializzare le lampadine elettriche.
Lo stabilimento nasce ad Alpignano; nel corso degli anni la proprietà passa poi a Edison Clerici e successivamente a Philips finendo a Milano.
La fine
Alessandro Cruto muore nel 1908 pressoché dimenticato da tutti.
Alpignano lo ricorda con una targa e, Torino, con un murale.
Chi ha inventato la lampadina?
Infine, è bene sottolineare che , ufficialmente, si ritiene che la lampadina a filamento di carbonio sia stata inventata dal britannico Sir Joseph Wilson Swan nel 1878. E pochi anni dopo, nel 1881, il Teatro Savoia nella City of Westminster fu il primo edificio a essere illuminato da lampadine a incandescenza.
[zombify_post]