Storie
Coronavirus, Asti e Alessandria chiuse insieme a tante altre grandi zone d’Italia. Una riflessione
Ci ritroviamo nudi e indifesi davanti un virus democratico, che non risparmia nessuno. Ma fermarsi a pensare è d’obbligo. Ecco la riflessione di una cittadina torinese. E voi? Come la pensate?
Siamo nel 2020, la tecnologia è avanzatissima.Ogni giorno assistiamo a nuove scoperte. Tutto è sempre più smart: le auto elettriche avanzano e stiamo esplorando Marte. Il mondo è globalizzato ed è normale viaggiare in ogni luogo per lavoro e per piacere.
Il virus è democratico?
In Europa non c’è guerra ormai da tanto, nel mondo invece c’è. Ci si guarda con sospetto ( anche se non lo si vuole ammettere ) e anche se la persona che abbiamo davanti non tossisce ci chiediamo: “e se fosse un portatore sano?”, evitiamo i bar e i luoghi affollati e stiamo il più possibile a casa lavandoci le mani con i disinfettanti che ormai non ci sono più. Abbiamo constatato che il virus è democratico e colpisce tutti aldilà del ceto ma l’essere democratico in questo caso non conforta.
Guardo le pubblicità in TV e il mio sentire è cambiato: le trovo ormai inutili e anche surreali perchè ci coinvolgono in un mondo che, forse, non esiste più. Vado a riprendere i Promessi sposi, le pagine della peste, e mi chiedo
cosa sia mutato da allora. Nulla.
Il denaro speso a fiume dal pubblico e dal privato in tutto il mondo a cosa è servito? Ci si ritrova nudi e indifesi davanti a un virus. Siamo certi che tutto passerà ma siamo anche certi che la nostra vita futura sarà diversa, saremo molto più disincatati e, purtroppo, crederemo sempre meno a quello che i Governi tutti ci diranno.
Ma il dubbio resta
E se, invece dell’emergenza virus, fra qualche tempo si presentasse una emergenza economia? Non è un dubbio. Tutti sani ma disoccupati.
E voi? Come la pensate? Esprimete la vostra opinione utilizzando il modulo commenti che trovate qui sotto.
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