Storie
Coronavirus, un macigno per molti studenti. Gli sconvolgenti dati ISTAT e il pensiero di Chiara Saraceno
Troppi ragazzi non possiedono nè un tablet nè un computer e sono troppe le famiglie senza alcuna competenza informatica. Sono i cittadini di “serie C”. L’ascensore sociale è fermo al piano terra? Qual è la vostra opinione?
Secondo i dati Istat il 12,3 per cento dei ragazzi tra 6 e 17 anni (850 mila in termini assoluti) non ha un computer o un tablet a casa. La metà di chi non ne ha uno si trova nel Mezzogiorno, dove il problema riguarda quasi il 20 per cento dei ragazzi. Il 57 per cento di chi ne possiede uno, inoltre, lo deve condividere con altri. Inoltre il 42 per cento dei minori vive in condizione di sovraffollamento e il 7 per cento è in grave disagio abitativo.
Chi è Chiara Saraceno
Chiara Saraceno è una delle sociologhe italiane più significative e importanti sono i suoi studi sulla famiglia, sulla questione femminile, sulla povertà e le politiche sociali. Laureata in Filosofia a Torino, fino al 2008 è stata docente di Sociologia della famiglia presso la Facoltà di Scienze politiche all’Università di Torino. Dall’ottobre 2006 a giugno 2011 è stata docente di ricerca presso il Wissenschaftszentrum für Sozialforschung di Berlino. Attualmente è honorary fellow al Collegio Carlo Alberto di Torino.
Un solo smartphone in famiglia
Chiara Saraceno in una intervista al Corriere riflette sui ragazzi più svantaggiati, e sottolinea che il sei per cento di tutti gli studenti non accede ad alcun tipo di didattica online, o perché non c’è offerta da parte degli insegnanti o più semplicemente perchè non arriva la linea. Ma anche tra chi vive in zone servite da internet molti non ne possono usufruire perchè hanno solo uno smartphone che serve a tutti i componenti della famiglia.
L’ascensore sociale è fermo al piano terra
E’ anche da sottolineare che le famiglie prive di mezzi informatici i sono quelle dove gli adulti non hanno le competenze per seguire i figli e anche sono quelle che vivono un disagio abitativo pesante. Se questi dati Istat riguardano tutta l’Italia, non si creda che in Piemonte e nella nostra Torino lo stesso problema sia inesistente! Molti studenti si trovano nelle stesse condizioni e sono destinati a diventare futuri cittadini di serie C. Questa pandemia aiuta il declino della mobilità e il concetto di pari oppurtunità.
Altro che ascensore sociale! L’ ascensore è fermo al piano terra con un cartello: “Non funziona”
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