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Dopo un anno di nuovo a Bibbiano!

Il CCDU insieme a moltissime altre Associazioni che lottano contro l’allontanamento coatto dei minori dalle famiglie manifesta a Bibbiano.

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Bibbiano, sabato 18 Luglio 2020, piazza del Municipio, luogo simbolo del sistema dell’allontanamento coatto dei minori dalle loro famiglie. Un sistema di abusi che ha portato proprio qui a 24 richieste di rinvio a giudizio  per altrettante persone coinvolte nello scandalo.

Molte sono le Associazioni ritrovatesi, ad un anno di distanza, nella stessa piazza per reiterare la loro denuncia contro un sistema, che sfrutta economicamente ed ideologicamente qualunque disagio familiare: che si tratti di problemi econonomici, di tensioni emotive dovute a separazioni, di disagi psicologici e fragilità, tutto diventa motivo per dichiarare attraverso etichette psichiatriche l’inidoneità genitoriale.

Viene in ogni caso ignorato il profondo legame che unisce un essere umano ai propri genitori ed in certi casi viene adirittura manipolato per farlo sembrare aberrato o incestuoso e reciderlo. 

Nel rispetto delle regole anti-covid le Associazioni con comune scopo si sono ritrovate per ricordare all’opinione pubblica che il sistema continua, che la pandemia non ha cancellato il problema anzi in alcuni casi l’ha perfino peggiorato.

Sono saliti sul palco diversi esponenti delle varie Asociazioni ed alcune vittime di questo sistema hanno portato la loro testimonianza. Tra i primi Paolo Roat, responsabile della sezione Minori del CCDU (Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani) ed Ernesto Emanuele, rappresentante di Papà Separati Milano, tra i secondi anche una vittima del Forteto.

Sul palco anche un personaggio molto conosciuto per le sue battaglie , l’avvocato Carlo Priolo, Presidente dell’Associazione Verità Altre, che ha parlato della malagiustizia in questo campo, senza dimenticare di fare nomi e cognomi di chi di chi è, più o meno pubblicamente, coinvolto.

Tra le testimonianze la più agghiaccinte è stata quella della vittima del Forteto, che con il suo racconto ha spalancato davanti all’immaginario del pubblico una realtà dell’orrore. In secondo luogo quello di una mamma cui hanno sottratto cinque figli, con la “condanna” da parte di un certo giudice di continuare a sottrarle qualunque creatura metta al mondo.

Ma in che società stiamo vivendo? Forse nemmeno Orwell avrebbe potuto immaginare tanto! C’è da sentirsi sperduti in questo scenario che ci appare estraneo ed irreale, ma che, proprio nell’irrealtà e nell’incredulità, trova il suo terreno fertile.

L’ultimo intervento è stato quello della Professoressa Vincenza Palmieri, Presidente dell’INPEF(Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare). Quest’ultima ha sottolineato, statistiche alla mano, come un indotto, costituito da quarantamila posti letto, rappresenti un enorme numero di posti di lavoro e di produzione che non può che riprodurre sempre lo stesso status quo. Se anche si liberassero tutti i quarantamila bambini prigionieri, altri quarantamila andrebbero a sostituirli: è una crudele logica di produzione.

Ciò che porrà fine a questo olocausto infantile è la chiusura di tutte queste strutture che altro non sono che manicomi minorili, per riconvertirle in qualcosa di veramente utile per la gente.

Per terminare, questa manifestazione ha messo al centro dell’interesse i bambini ed ha chiesto all’opinione pubblica di non dimenticarli.

Il CCDU(Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani) è stato fondato nel 1979 ed è una ONLUS italiana in contatto con il Citizens Commition on Human Rights (CCHR) che è stato fondato dallo psichiatra Thomas Szasz e dalla Chiesa di Scientology e che ha lo scopo di ripristinare i Diritti Umani e la dignità nel campo della salute mentale.

Maria Grazia Scaglione                                                               Torino 20 Luglio 2020 

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