Curiosità
E’ morto il giornalista Giampaolo Pansa. La storia di un fuoriclasse del giornalismo
Giampaolo Pansa è stato una vera colonna del giornalismo italiano, un fuoriclasse amato, odiato e discusso: considerato prima di sinistra e poi di destra proprio per i libri di controstoria della Resistenza nei quali ha raccontato la crudezza di quegli anni
Nato a Casale Monferrato nel 1935 si laureò con 110/110 e lode in Scienze Politiche all’Università di Torino con una tesi intitolata Guerra partigiana tra Genova e il Po, tesi che vinse il premio Einaudi. Il suo professore di Storia Moderna e Contemporanea, Alessandro Galante Garrone, fu il primo ad indirizzarlo allo studio della storia sia della Seconda guerra mondiale che della Resistenza.
Giampaolo Pansa, i capitoli più importanti della storia italiana
La sua firma è legata ai capitoli più importanti della storia italiana, a cominciare dal disastro del Vajont, alle trasformazioni dell’Italia negli anni del boom, seguì la strage di piazza Fontana e la famosa inchiesta sullo scandalo Lockeed. Giampaolo Pansa è stato una vera colonna del giornalismo italiano, un fuoriclasse amato, odiato e discusso: considerato prima di sinistra e poi di destra proprio per i libri di controstoria della Resistenza nei quali ha raccontato la crudezza di quegli anni.
Giampaolo Pansa, il sangue dei vinti
Il suo primo libro, del 2003, fu “Il sangue dei vinti”, un testo coraggioso con il quale volle fare emergere l’altro volto, quello dei vinti immergendo le mani nel magma di quei tempi senza aver paura di sporcarsi con onestà intellettuale e oggettività.
Gli era divenuto urgente il mostrare le ragioni di chi stava, “dalla parte sbagliata” e questo gli valse le accuse di tradimento, sia politico che umano, della sinistra.
Giampaolo Pansa, nè di destra, nè di sinistra
Lo storico Paolo Mieli, constatando questo sentimento, dal Corriere della sera invitò a una operazione di verità, riconoscendo i meriti storici della Resistenza senza nasconderne le colpe. Ma Pansa non è stato né di destra nè di sinistra ma, con il rigore e la passione civile che lo contrastingueva ha raccontato quello che era accaduto e inventò un nuovo stile giornalistico che cambiò la cronaca politica italiana. L’ostinazione nella ricerca dei dettagli gli veniva proprio dal fatto che aveva sempre studiato la Storia.
Aldo Cazzullo sul Corriere di oggi, ricordandolo, testualmente dice: “Se gli si può muovere un appunto, è che non sempre ricordò di rivolgersi a un’opinione pubblica che della Resistenza non sapeva quanto lui: cioè praticamente tutto.”
Giampaolo Pansa è stato firma dei più prestigiosi giornali: La Stampa, Il Giorno, Il Messaggero, Corriere della Sera, Repubblica, oltre a molte riviste e, a settembre 2019 aveva ricominciato a scrivere sul Corriere.
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Foto di Antonio Giovanni Colombo
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