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Gli ex inquilini del Moi verranno ricollocati fra 15 comuni che si sono detti disponibili. Parla la sindaca di Settimo.

Un’idea di convivenza ed integrazione che col clima politico odierno si sposa poco bene: voi come la pensate?

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In un momento politico in cui la Lega milita con la maggioranza dei voti degli italiani, ci sono comunque, nei nostri comuni, dei casi particolari, delle eccezioni di chi la pensa ed amministra in maniera diametralmente opposta a quella che è la credenza comune.
A parlare delle nuove iniziative prese dal comune di Settimo Torinese è proprio la sua sindaca, Elena Piastra, militante PD. Il comune si farà carico, insieme ad altri 15 comuni, degli ex-occupanti dell'ex Moi.
«Salvini cavalca l'onda dell'odio, ottiene consensi sulle macerie sociali e umane del nostro Paese, gli slogan e le frasi ad effetto alimentano paure e rabbia sociale ma non risolvono mezzo problema» sostiene la prima cittadina che vede nella pazienza dell'integrazione l'unico modo razionale ed umano per superare quello che è il problema dell'immigrazione e creare nuove opportunità per tutti, oltrea ad un maggior senso civico.
La maggioranza, in Italia, non è assolutamente d'accordo con quello che dice la sindaca del PD, mentre una parte le dà sostegno, sostenendo che la politica contemporanea abbia ingigantito un cosiddetto problema che non è affatto più pressante di molti altri.
E voi come la pensate?
Al di fuori della grande città di Torino, se il vostro comune decidesse di accogliere migranti, come la vivreste?
Per molti si parla di una perdita del senso di sicurezza, per altri è proprio la collaborazione e la condivisione degli spazi fra tutti, senza esclusioni, che lo crea questo senso di sicurezza.

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