Il vino è per tutti
Il vino al ristorante costa troppo, la ripartenza farà abbassare i rincari
L’aumento delle vendite di vino in GDO e ON-LINE potrebbero finalmente abbassare gli esagerati rincari del vino al ristorante
E’ ora di tornare piano piano alla normalità, potrebbe anche essere l’opportunità di acquisire delle buone abitudini, sfruttare delle occasioni alle quali non avevi mai pensato prima del covid-19, una nuova realtà che ti si presenta da qui in avanti in ogni aspetto della vita, nei rapporti umani oppure nei settori economici e commerciali di ogni tipo come è successo nel mondo del vino.
Gli ultimi dati delle vendite del vino mettono in risalto la nuova relazione tra produttori e i bevitori, un rapporto diretto che premia soprattutto il consumatore.
L’emergenza ha incentivato per necessità le cantine a dover raggiungere i clienti finali non più attraverso la ristorazione che era il principale veicolo di distribuzione, ma con la vendita diretta online oppure attraverso la rete GDO.
L’utilità del vino venduto al supermercato è sempre stata una mia bandiera, non a caso questo spazio che mi viene concesso da Torino Fan / Diario di Torino dedicato al vino ha nel titolo della rubrica una linea inequivocabile: “il vino è per tutti” come ho ben spiegato 10 mesi fa nel primo articolo [Link] della serie.
La forza del Supermercato
Finalmente le aziende vitivinicole non ritengono più il canale della Grande Distribuzione come un declassamento del proprio prodotto, il consumatore generico ora ha un ampio spettro del prodotto enologico proveniente da tutta Italia, e non è una novità, ormai sono anni che le corsie dei supermarket sono stracolme di bottiglie di qualità, però anche l’altro mondo più rumoroso e influente, quello degli snob espertoni di vino, ora si sono accorti delle grandi potenzialità di questo settore merceologico.
Il vino è un alimento
Ciò che mi preme far notare è il ruolo che ricopre il vino nelle nostre tavole, sono aumentati i volume di vendite ON-LINE e in GDO perché i produttori sono stati costretti ad avvicinarsi senza intermediari all’ultimo anello della catena, il più importante, quello dei bevitori, cioè consumatori generici o appassionati winelovers i quali hanno nel sangue la cultura italiana, dove una tavola non viene imbandita senza una caraffa o bottiglia di vino.
Insomma, il vino è un alimento e tornerà ad essere considerato tale [Link]
Bottiglie troppo care nei ristoranti
Ancora un aspetto vorrei sottolineare, una considerazione più difficile da tirare fuori dai denti in questo brutto periodo per la ristorazione, un’analisi frutto dei ragionamenti precedentemente espressi in questo articolo. Da sommelier e soprattutto da consumatore, non posso non evidenziare che il consumo di bottiglie con la vendita diretta sta aumentando per il semplice fatto che il vino di buona e alta qualità arriva sulle nostre tavole a prezzi reali (con la crisi forse anche fin troppo scontati), senza gli esagerati rincari da 200-150-100 % dei ristoranti, in effetti se si esclude una piccola fetta della clientela, le persone al ristorante non consumano il vino in bottiglia perché è troppo caro, preferisce declinare su bibite o birra pur di uscire una volta in più a cena.
Le cantine stanno perdendo molti soldi con il mercato fermo HO.RE.CA. (Hotellerie; Restaurant; Cafè) e si stanno adeguando con altri canali di distribuzione, e la ristorazione si adeguerà? ridurrà i rincari sul vino?
Continua a seguire questa rubrica “il vino è per tutti” su Torino Fan e Diario di Torino per capire il mondo del vino con parole semplici.
Per saperne di più ti invito a visitare il blog vinoamoremio.it oppure la pagina Facebook / Twitter / Instagram @vinoamoremio
[zombify_post]