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Magliette verdi al Kappa FuturFestival di Torino?
Sole, musica techno e spinelli, la kermesse del Kappa FuturFestival richiama anche quest’anno decine di migliaia di persone, strani abbigliamenti e troppi spinelli. Ma chi erano le persone che indossavano “magliette verdi”?
Sabato 6 Luglio, ore 15.30, Parco Dora. Il sole cade a perpendicolo sulle teste di decine di migliaia di partecipanti alla kermesse musicale, che ogni anno a quest’epoca, rende Torino un po’ più internazionale e anche un po’ più distopica. Un oceano di giovani e meno giovani , a molti dei quali non fa difetto la “stravaganza” di abbigliamento, si riversa nel parco. Sullo sfondo svettano i pilastri color ruggine ,sopravvissuti alla fine della Teksid e dell’era industriale torinese. Strani fantasmi tecnologici, che fanno da scenografia nel tempio della musica elettronica.
Corpi accaldati, arrossati da raggi, che sembrano elettronici anche loro, gettati a casaccio sotto ogni albero o alberello, su qualche muretto o all’ombra del parcheggio del centro commerciale. Appoggiate per terra bottiglie di birra, di vino, di superalcolici. Davanti ad ogni Gate stazionano poliziotti e i vigilanti che controllano i biglietti. Un po’ più avanti un venditore di ventagli di plastica li sventola rumorosamente sul naso dei passanti. Qualcuno abbocca: fa troppo caldo!
Al di là, attraversato un cavalcavia, il Nirvana con quaranta formazioni di musica techno, al di qua file interminabili di formiche umane, nella fremente attesa “dell’esperienza”, là oltre il ponte.
Tra i vialetti del parco un piccolo manipolo dalle magliette e cappellini verdi attraversa le fila, distribuendo opuscoli informativi sui danni delle droghe. Sono sempre loro quelli di San Salvario, di Piazza Vittorio, dei Murazzi, del Quartiere Aurora e Barriera di Milano. Qualcuno li riconosce, succede spesso. Sono quelli dell’informazione. La scritta “The Truth about Drugs” la verità sulla droga, li rende ovunque riconoscibili: una risposta a qualunque domanda ed un sorriso per tutti.
C’è gente da tutta Europa: una Babele di lingue. Ciò che colpisce è l’abbigliamento di molte persone, in particolare delle ragazze. Un gruppetto si avvicina al Gate B per entrare, porge il biglietto, tra loro tre giovani donne sono vestite, si fa per dire, con pantacollant aderentissimi fino alle cosce, ma senza davanti nè dietro, al posto in bella mostra un tanga che nulla copre nè davanti nè dietro e un reggicalze stretto ad una coscia, tacchi alti e trucco vampiresco. Un’altra si dondola sugli stivaletti neri muovendo la minigonna con una rete al posto della camicetta e sotto, disegnate sul petto, due x blu. Che sia la moda? Molti sono ebbri altri sono fatti.
Tra il sole rovente, l’odore acre degli spinelli, la musica martellante e gli abbigliamenti porno-sado-maso, sembra di stare in un film di Quentin Tarantino. La musica batte in un crescendo per poi smorzarsi a tratti tra percussioni e acuti laceranti.
Le magliette verdi si muovono velocemente tra la folla, distribuiscono più opuscoli che possono……è l’eterna lotta del bene contro il male….Davide e Golia.
” Le droghe derubano la vita delle sensazioni e delle gioie che sono le uniche ragioni per cui esistere” L.R.Hubbard.
Maria Grazia Scaglione
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