Curiosità
Svolta a Torino – Il nuovo Procuratore Capo è donna – Anna Maria Loreto si è insediata oggi
Per la prima volta una donna assume la guida della Procura torinese. Ecco chi è e quali sono stati i suoi più importanti successi lavorativi
Anna Maria Loreto fra baci abbracci e commozione si è ufficialmente insediata questa mattina a capo della Procura di Torino, 66 anni e di origini romane, Anna Maria Loreto è in magistratura da ben trentanni.
La carriera di Anna Maria Loreto
Anna Maria Loreto arriva a Torino nel 1981, quando il Procuratore capo è Bruno Caccia, il magistrato che due anni dopo morirà in un agguato, della ‘ndrangheta piemontese. Una carriera, la sua, svolta interamente a Torino, dove dal 1983 al 2009 è stata sostituto procuratore e dal 2009 al 2017 procuratore aggiunto. Di carattere molto riservato é la prima donna ad assumere la guida della Procura torinese, ma era già stata la prima donna ad aver guidato la Direzione Distrettuale Antimafia a Torino.
Le inchieste
Si è sempre occupata di violenza contro le donne, bambini e anziani.
Con il suo pool ha svelato la tratta, l’immigrazione clandestina e lo sfruttamento della prostituzione nell’ambito della mafia nigeriana,
ha condotto l’operazione Alto Piemonte riguardante gli intrecci tra la ‘ndrangheta e gli ultras della Juventus, anche sotto il suo coordinamento si è svolta l’operazione Barbarossa relativa alle cosche dell’astigiano,
sempre in ambito di ‘ndrangheta calabrese, ha svolto le indagini che hanno permesso all’arresto in Brasile del superlatitante Nicola Assisi.
I commenti di personaggi di spicco della magistratura e della politica
E’ definita da Pier Camillo Davigo come un Magistrato di straordinaria competenza in materia antimafia e Chiara Appendino concorda dicendo anche che Il nostro territorio avrà bisogno di tutta la sua esperienza e competenza. Di Matteo aggiunge che “la nomina di un magistrato che si è occupato per più di 12 anni di indagini e processi di criminalità organizzata è molto importante perché rappresenta una vera e propria memoria storica dei fenomeni mafiosi sul territorio di Torino che ormai da anni rientra nel progetto di espansione di Cosa Nostra e della ‘ndrangheta”.
Non possiamo che augurarle di continuare così!
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