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Teatro Regio commissariato

Perchè deve essere commissariato? Luci e ombre del Teatro Regio

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Teatro

Il Teatro Regio deve essere commissariato perché dopo anni di passivo  anche quest’anno evidenzia un buco di bilancio di 2.300.000 euro, ancora cresciuto, che non verrà ripianato. Le Fondazioni bancarie, dopo anni di apporti finanziari mai risolutivi, hanno  dichiarato che una ristrutturazione si rende necessaria: non intendono più ripianare il debito perché , in questo periodo di grande crisi, sono  impegnate come non mai a sostenere  i bisogni  urgenti della società. La Sindaca  Chiara Appendino  sta concordando con il Ministro Franceschini la nomina di un commissario.

E’ indubbio che su questa decisioni pesi l’indagine che coinvolge sia  l’ex sovrintendente William Graziosi accusato di corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio, che Roberto Guenno, corista e sindacalista,  responsabile Innovazione e Sviluppo direttamente nominato da Graziosi. L’attuale sovrintendente Sebastian Schwarz, nominato a luglio 2019,  nel caso accetti la nuova situazione, potrà restare ma con un incarico solo più di consulente artistico. Schwarz ha piena fiducia nell’operato della Magistratura  e si augura che sia chiarita al più presto la scottante vicenda per il bene del Regio e per non penalizzare i lavoratori del teatro in questo periodo già così difficile.

Al Teatro Regio  gli ultimi anni sono stati turbolenti e hanno dato luogo a pareri contrapposti. William Graziosi era arrivato a Torino all’inizio del 2018 dopo le dimissioni di Walter Vergnano che aveva guidato il Teatro per 19 anni e che con il M°   Gianandrea Noseda aveva rilanciato l’immagine del Regio anche a livello internazionale. Il direttore d’orchestra Noseda non aveva apprezzato la nomina di Graziosi e, poco dopo, se ne era andato via e anche il direttore artistico, Alessandro Galoppini, molto apprezzato da tutti i lavoratori e dal pubblico , non riusciva a lavorare con lui. Poco dopo  il Teatro non rinnovò il suo contratto di collaborazione facendogli  però un favore in quanto ora, Galoppini, è il nuovo Casting Manager del Teatro alla Scala di Milano..

Speriamo vivamente che tutto si risolva per il meglio  e al più presto ma sorge spontanea una domanda: “Come funzionano le altre Fondazioni liriche italiane”?

Potrebbe questo essere lo spunto per una nuova triste puntata?

[ARTICOLO INSERITO DA UN LETTORE DI TORINO FAN]

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