Mobilità
Fase 2 a Torino: come ci potremo muovere dal 4 maggio
Come ci muoveremo a partire dal 4 maggio 2020, la Fase 2, a Torino? In bici, monopattino, auto o cosa? Ecco quanto prevede il Comune e il trasporto pubblico
Fase 2 Coronavirus a Torino. Ripartire è la parola d’ordine, anche per la sindaca Appendino – che ribadisce come la città non possa procrastinare oltre la riapertura. Ma in un ottica di ripartenza – in tutti i sensi – come ci muoveremo a Torino dal 4 maggio in poi? Alla domanda risponde l’Amministrazione comunale.
La riapertura delle città e la mobilità
A livello nazionale, anche se la riapertura delle città avverrà gradualmente a seconda delle Regioni, si prevede un più massiccio ricorso alla mobilità sostenibile. Secondo Vittorio Colao, a capo della task force governativa per la riapertura, una volta che ci saremo lasciati alle spalle la quarantena e il lockdown da Coronavirus, gli spostamenti in città e la mobilità assumerà una veste più sostenibile o ecologica, dove la farà da padrona la bicicletta – sia tradizionale che elettrica. Come per tutto il resto, niente sarà più come prima, e così anche il muoversi in città e nei paesi.
Addio alla ressa?
Quello che più salterà evidente è come non si avrà più a che fare con la calca alle fermate e a bordo dei mezzi pubblici: bus, tram, metropolitana. E se da un lato questa potrebbe essere una buona notizia, dall’altro è tutto da vedere come si potrà organizzare e gestire una situazione del genere. Ma sarà un giocoforza, specie per un bel po’ di tempo, se si vuole evitare un ritorno dell’epidemia di Coronavirus. Mantenere le distante sarà ancora l’imperativo per mesi, e forse anni.
Torneranno a salire i livelli di PM10
Se non si promuoverà e favorirà adeguatamente l’uso di mezzi alternativi come bici, monopattini, segway e altri mezzi elettrici, il rischio sarà l’aumento del ricorso al mezzo privato: automobili anzitutto. Questo potrebbe vanificare l’effetto di pulizia dell’aria ottenuto proprio grazie al lockdown, che l’ha resa più respirabile abbassando i livelli di smog e PM10. Ma senza un’adeguata strategia, l’aumento del traffico privato è quasi una certezza. Cosa confermata anche dallo studio realizzato dal Politecnico di Torino a nome del suo rettore Guido Saracco, il quale indica nelle auto private una tra le soluzioni più facili e immediate da «incentivare». Dal canto suo, il Comune di Torino mira tuttavia a puntare sulla mobilità sì privata ma sostenibile, almeno sino a settembre – poi si vedrà.
Fase 2 e Fase 3 a Torino
In un’ottica di riapertura e ri-mobilità la Giunta Appendino prevede che vi saranno due fasi: l’imminente Fase 2 a cui seguirà una Fase 3. Nello specifico, la Fase 2 sarà caratterizzata da una limitazione alla mobilità a causa delle misure di contenimento dell’epidemia – specie per quanto riguarda il trasporto pubblico. La Fase 3, invece, prevede il ritorno all’utilizzo più massiccio e ragionato di bus, tram e metro – ma con le dovute garanzie di sicurezza. Per stabilire una strategia, Palazzo Civico è in attesa di indicazioni da parte del Ministero dei Trasporti e di piani strategici ideati di comune accordo con le grandi città: Milano, Roma e Bologna.
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I controviali di Torino cambieranno
Per incentivare l’uso delle due ruote come la bicicletta, in Comune si sta valutando l’ipotesi di trasformare i controviali di Torino in grandi piste ciclabili, riservate appunto alle bici e trasformata in “zone 30”.
Che fine faranno i mezzi pubblici
L’incognita maggiore dal 4 maggio in poi saranno bus, tram e metro. I mezzi pubblici, infatti, sono i più penalizzati dal punto di vista della necessità di contenere i contagi e mantenere le distanze precauzionali. Mentre la GTT ha già preparato una bozza di linee guida, poi sottoposta all’attenzione della Giunta Appendino, si attendono comunicazioni in merito. Anche perché, in una successiva Fase 3, che prevede anche la riapertura delle scuole, i mezzi pubblici torneranno a essere un trasporto strategico e vitale per la città. Se da un lato è probabile restino in vigore le attuali misure come la sanificazione costante dei mezzi, la chiusura della porta anteriore, la differenziazione della salita e della discesa differenziati, è altrettanto probabile che dovremo salire sul mezzo pubblico indossando mascherina e guanti usa e getta. «Obbligare al distanziamento attuale (una persona per metro quadro) comporterebbe riduzioni della capacità di carico dei mezzi (tra il 50% ed il 70%) non sostenibili – avverte un documento di Asstra, l’associazione delle aziende di trasporto – Incrementare le frequenze nell’immediato sarebbe impossibile, per indisponibilità di mezzi e personale. E questo rischierebbe di incentivare il mezzo privato».
Piani differenti per la metropolitana
Per l’uso della metro di Torino, il piano è diverso da quello per bus e tram. In particolare, si apprende da Palazzo Civico, si intende dividere i flussi di persone. Per questo, saranno segnati sulla pavimentazione delle stazioni percorsi separati tra chi esce e chi entra. I tornelli, poi, verranno utilizzati come contatori per stabilire e gestire l’afflusso delle persone alle banchine. Ma, come detto, tutto è ancora da vedere e più i tempi si allungano, più si rischia il tracollo del trasporto pubblico già gravemente segnato dall’emergenza.
Il vero rischio della Fase 2
Senza pensare già a una Fase 3, a nostro avviso il rischio maggiore di una Fase 2 è il ritorno dei contagi. Se non si sarà in grado di gestire completamente la situazione – cosa praticamente impossibile – è facile che in molti, magari presi dall’euforia di poter tornare a uscire di casa, si arrischino in comportamenti pericolosi per se stessi e per gli altri (del tipo l’andare a trovare l’amico o il parente…). Senza voler essere dei menagramo, è probabile che la Fase 2 possa essere una sorta di boomerang che ci si ritorcerà contro. E pur comprendendo la voglia di tornare a vivere, la fretta non è mai stata buona consigliera. Pensiamoci bene prima di correre in strada.
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Immagine di copertina di repertorio
Maria Grazia
23 Aprile 2020 at 21:06
Vorrei porre due domande: è possibile spostarsi da un Comune all’altro ? Possono uscire di casa anche gli over 70?
Redazione
24 Aprile 2020 at 5:37
Gentile Maria Grazia. In teoria sì, ci si potrà spostare in tutta la regione di residenza. Il discorso dovrebbe valere anche per gli over 70. Tuttavia, sapremo qualcosa di più preciso entro questo weekend, quando Il premier Conte esporrà le linee guida approvate dal Consiglio dei ministri. Buona giornata.