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Nuova ZTL a Torino, «nessuna retromarcia»

L’assessora Lapietra è perentoria: non ci sarà nessuna retromarcia per il progetto Torino Centro Aperto ma «la mobilità è da rivedere dopo il Coronavirus». Ecco perché

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Ztl Torino

TORINO – «Non c’è nessuna retromarcia sul progetto Torino Centro Aperto. Non abbiamo messo la Nuova Ztl nel cassetto, andiamo avanti. Potrà cambiare al massimo qualche formulazione, legata a una mobilità più flessibile». L’assessora ai Trasporti, Maria Lapietra, è perentoria. «Il modello attuale di Ztl – spiega all’ANSA – non ha alcun senso, è rigido, dura soltanto tre ore e non serve a nessuno, nemmeno al commercio visto che i negozi sono chiusi. Ora la Ztl è sospesa fino ad agosto, ma poi servirà un modello diverso che permetta di gestire gli accessi a seconda delle fasce orarie. I varchi non cambieranno, le tecnologie saranno fondamentali»

Nuova ZTL a Torino

Il progetto Torino Centro Aperto prevede la possibilità di entrare nell’area Ztl senza pagare nulla se si ha un’auto ecologica, oppure pagando fino a un massimo di cinque euro in base alle reali emissioni dell’auto per la sosta in superficie. «Non è un ticket per entrare, ma un permesso legato alla fruizione della sosta, senza ulteriori costi. Oggi 60.000 persone entrano ogni giorno in Ztl, ma la sosta la pagano in 6.000», sottolinea Lapietra che continuerà a lavorare anche sulla riorganizzazione del trasporto pubblico locale. «Non solo la Ztl, ma tutta la mobilità è da rivedere dopo il Coronavirus».  

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