Scuola
Ritorno a scuola: moltissimi alunni cambieranno mezzo di trasporto
Il 14 settembre in Piemonte, e in altre Regioni, riapriranno le scuole e inizierà l’anno scolastico 2020/21. Ma l’emergenza Covid ha fatto cambiare le abitudini di molti e così almeno 2,5 milioni di alunni cambieranno mezzo di trasporto
Il 14 settembre in Piemonte, e in altre Regioni, riapriranno le scuole e inizierà l’anno scolastico 2020/21. Ma la paura del Covid, orari di ingresso scaglionati, mezzi pubblici con capacità ridotta, necessità diverse, orari non praticabili… costringeranno 2,5 milioni di alunni di tutte le età a cambiare mezzo di trasporto per recarsi a scuola. Ecco come e perché.
Come muoversi e spostarsi
A oggi, e a pochi giorni dall’inizio delle lezioni, la mobilità degli studenti rimane uno dei nodi più critici e le oggettive difficoltà organizzative costringeranno milioni di famiglie a ripensare il modo in cui portare i figli a scuola. Un cambiamento radicale fotografato dall’indagine commissionata da Facile.it a mUp research e Norstat, realizzata su un campione rappresentativo* di famiglie italiane con figli dai 2 ai 18 anni, dalla quale emerge che quest’anno quasi 1 alunno su 3, pari a circa 2,5 milioni di bambini e ragazzi (29,8%) cambierà, del tutto o in parte, mezzo di trasporto per il tragitto casa-scuola.
Aumenta il trasporto privato, diminuisce l’uso di mezzi pubblici
Se fra chi cambierà mezzo di trasporto il 50% ha dichiarato di farlo per paura del Covid, a livello generale, forse anche per praticità o mancanza di alternative, faranno comunque ricorso all’uso di un mezzo proprio 6 alunni su 10 (57%), pari a circa 4.820.000 di bambini e ragazzi, che quest’anno raggiungeranno la scuola in auto o moto. Il dato è ancor più significativo se si considera che lo scorso anno, ad usare questo tipo di mezzo era il 50,2% degli scolari.
A fare le spese di questo cambiamento, oltre al traffico cittadino e all’inquinamento dell’aria, sarà il trasporto pubblico. Cala il numero di alunni che hanno intenzione di utilizzare autobus o tram; alla ripartenza delle lezioni lo farà solo il 14,9%, erano il 16,7% lo scorso anno.
Ancora meno, circa il 2%, quelli che sceglieranno la metropolitana o il treno. In diminuzione anche il numero di alunni che utilizzeranno servizi quali lo scuolabus; il 5,2%, degli alunni quest’anno, mentre lo scorso anno erano il 7,6%
In leggero aumento coloro che hanno scelto di recarsi a scuola a piedi; lo faranno il 31,7% degli studenti, pari a quasi 2,7 milioni di ragazzi, erano il 31,1%, lo scorso anno.
Il cambio di abitudini riguarderà, in particolare, i ragazzi iscritti alla scuola secondaria, sia di primo grado (il 35,8% degli studenti cambierà il modo di coprire il tragitto casa/scuola), sia di secondo grado (43,4%).
A spingere per il cambiamento saranno soprattutto le mamme (30,5%) e i genitori residenti nel Centro Italia (33,4%).
Quasi 1 milione di famiglie cambierà mezzo per paura del Covid
Secondo le dichiarazioni raccolte, la ragione principale per cui molte famiglie cambieranno modalità di trasporto è proprio la paura del Covid; tra gli intervistati che modificheranno le loro abitudini di trasporto, 1 su 2 (50%), pari a circa 875mila nuclei, ha preso questa scelta per evitare di esporre i figli ad un possibile rischio contagio. Ad essere più preoccupati della malattia sono i genitori residenti al Sud e nelle Isole, dove la percentuale arriva al 55,9%.
Per oltre mezzo milione di famiglie (30,1% del campione intervistato), invece, la ragione del cambiamento è legata all’orario di ingresso scaglionato adottato dalla scuola, mentre il 24,1% ha scelto di rivedere le modalità di trasporto per motivi organizzativi interni al nucleo.
Due famiglie su 3 preoccupate per la mobilità
La preoccupazione per il tragitto casa-scuola è condivisa anche da chi non cambierà mezzo di trasporto; tra le famiglie alle prese con il ritorno sui banchi, 2 su 3, pari a 3,5 milioni di nuclei, hanno dichiarato di essere in apprensione (66,2%) per il percorso.
Ad essere più preoccupate, ancora una volta, risultano essere le mamme (67,6% vs il 64,4% rilevato tra i papà), ma anche i genitori con età compresa tra i 55 e i 64 anni, tra i quali la percentuale di chi ha dichiarato di essere spaventato arriva addirittura all’80,3%.
Ad essere più preoccupati sono i genitori dei ragazzi che frequentano la scuola secondaria di primo grado (72,7%) e di secondo grado (78,2%), quelle dove solitamente i ragazzi si recano da soli e dove, nel tragitto casa-scuola, i genitori non possono vigilare sul rispetto delle misure di contenimento del contagio.
Guardando alle risposte su base territoriale emerge che l’inquietudine è diffusa in tutto il Paese in modo abbastanza omogeneo, anche se spicca un dato: le famiglie più preoccupate per il tragitto casa-scuola dei figli risultano essere quelle residenti al Sud e nelle Isole, dove la percentuale raggiunge il 70,5%. A pesare maggiormente su questi rispondenti potrebbe essere stato, da un lato, un trasporto pubblico non sempre efficiente e la presenza di distanze lunghe da percorre per raggiungere la scuola, dall’altro la nascita di nuovi focolai che nelle ultime settimane, almeno mediaticamente, hanno coinvolto maggiormente alcune aree del Meridione.
Le risposte all’indagine
Domanda: Come pensa di accompagnare/come andranno a scuola i suoi figli quest’anno? (risposta multipla)
Mezzo | % alunni |
Auto/moto/scooter | 57,0% |
Bici | 8,1% |
Piedi | 31,7% |
Treno | 2% |
Metro | 1,8% |
Autobus/tram | 14,9% |
Scuolabus/pulmino della scuola | 5,2% |
* Metodologia: n. 1.010 interviste CAWI con un campione rappresentativo di individui aventi figli in età scolare (da 2 a 18 anni) sull’intero territorio nazionale. Indagine condotta tra il 3 ed il 4 settembre 2020.