Trasporti
La TAV Torino-Lione e il mistero del piano Italia Veloce
La Tav Torino-Lione è prioritaria per il Governo. Restano però delle incognite e il mistero del Piano Italia Veloce
Al di là delle polemiche, le proteste, i pro e i contro… il progetto della TAV Torino-Lione prosegue. Ma c’è un qualcosa che in Regione Piemonte non torna. E lo spiega in una nota emessa da poco.
Una lettera per svelare il mistero
L’inserimento della Torino-Lione è al primo posto tra le 130 opere prioritarie del piano “Italia veloce”, presentato accanto al decreto-legge Semplificazioni, come “tunnel di base e adeguamento linea storica”, ma non in quello delle infrastrutture che il Governo pensa di commissariare. Questa la denuncia della Regione Piemonte. Fatto strano, o mistero, che ha portato il presidente Alberto Cirio e l’assessore alle Infrastrutture e Trasporti Marco Gabusi a inviare una lettera al presidente Giuseppe Conte.
Ci fa piacere ma…
«L’inserimento della Tav al primo posto delle dieci infrastrutture italiane prioritarie non può che farci piacere – scrivono Cirio e Gabusi – ma ci preme portare alla sua attenzione la descrizione dei lavori dell’opera sintetizzati in “tunnel di base e adeguamento linea storica”. Tale descrizione sembra ridimensionare la portata dell’opera, dal momento che l’adeguamento della linea storica indicato non è affatto equiparabile all’adeguamento delle tratte di accesso previsto dal progetto».
TAV: un’opera orma irreversibile
Dopo aver ricordato che la realizzazione dell’opera, oramai irreversibile, «per noi significa anche dare seguito a 100 milioni di opere di accompagnamento, alle quali non vogliamo rinunciare», presidente e assessore fanno presente che «l’adeguamento della linea storica escluderebbe di fatto la connessione della Tav con lo scalo di Orbassano, con conseguenze estremamente dannose in quanto non solo la capacità della linea di accesso resterebbe la metà di quella di valico, ma anche perché il territorio ne soffrirebbe in maniera importante. Lo scalo di Orbassano – proseguono – risulterebbe tagliato fuori e andrebbe incontro a morte certa non potendo gestire treni lunghi e pesanti, mentre il traffico ferroviario si scaricherebbe nel centro delle cittadine di Grugliasco e Collegno, dove la linea è già a pochi metri dalle case. Pesanti anche i contraccolpi per il servizio ferroviario metropolitano che utilizza la linea storica per il traffico pendolari da e per la Valsusa. Al Piemonte resterebbe solo una sorta di “servitù di passaggio” di una delle più grandi opere infrastrutturali degli ultimi decenni. Non vorremmo che la Torino-Lione diventasse la Milano-Lione».
Stiamo aspettando una risposta
Nella lettera inviata al premier Conte, Cirio e Gabusi ricordano anche che «siamo in attesa di una risposta, ormai più che urgente, rispetto alla nomina dei commissari straordinari per tre opere piemontesi – la Torino-Lione, l’Asti-Cuneo e la Pedemontana – di assoluta priorità strategica. Confidiamo che tali interventi siano stati inseriti nell’elenco delle 130 opere per cui il Governo provvederà alla nomina di commissari. In particolare, quello per la Torino-Lione potrà assicurare la realizzazione dell’infrastruttura, ma anche delle opere di accompagnamento, fondamentali per il Piemonte».