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Trasporto pubblico locale in Piemonte: cambia tutto

Dalla Regione Piemonte arriva la riorganizzazione del trasporto pubblico locale in base alle nuove esigenze di aziende e scuole che si sono create dopo l’emergenza sanitaria. Ecco cosa cambierà nei trasporti

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Trasporto pubblico in Piemonte

L’emergenza sanitaria che da fine febbraio ha colpito l’Italia ha cambiato drasticamente l’assetto della nostra società, e sovvertito quelle che erano ormai delle consuetudini. L’impatto di questa emergenza si è riversato su tutti i settori, compreso quindi anche quello dei trasporti. Che, ora, hanno delle nuove e diverse esigenze. Per questo la Regione Piemonte intende organizzare un (nuovo) sistema che risponda alle (nuove) necessità.

Cambieranno turni e orari

In una nota, la Regione Piemonte, spiega che la riorganizzazione del trasporto pubblico locale è prevista in una progettazione che «entrerà nella fase decisiva a luglio, dopo aver ricevuto le ricevuto le risposte ai questionari elaborati dalla Fondazione Links della Compagnia di San Paolo e inviati ad aziende ed enti pubblici per conoscere la flessibilità degli orari e dei turni e le quote di lavoro agile.

Organizzare al meglio il sistema dei trasporti pubblici

«Vogliamo fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per organizzare un sistema rispondente alle necessità – spiega l’assessore ai Trasporti, Marco Gabusi – Crediamo nel potere del dialogo con i protagonisti del cambiamento di paradigma che stiamo vivendo. Non tutti gli abbonamenti saranno rinnovati, non potremo lasciare un autobus o un treno in orari a bassa frequentazione e dovremo rinforzare i servizi su orari nuovi. È importante chiarire che ciò stiamo facendo oggi non è solo una risposta alla situazione emergenziale, ma si tratta di interventi propedeutici al futuro con o senza emergenze sanitarie».

Le indicazioni base per la riorganizzazione

Durante la fase di emergenza sanitaria, in previsione di un inevitabile cambiamento, era già stato istituito un gruppo tecnico di lavoro. Questo è composto da Regione Piemonte, Agenzia della mobilità piemontese, sindacati, associazioni di categoria e dalle quasi cento aziende che erogano i servizi di trasporto pubblico locale, tra cui Trenitalia e GTT.

«Il questionario è già stato condiviso con le associazioni di categoria – sottolinea Gabusi – Nell’arco di poche settimane Links raccoglierà le risposte e le analizzerà, per poi restituirci nel mese di luglio le indicazioni in base alle quali l’Agenzia della mobilità potrà ridisegnare l’offerta di treni e autobus. Lo stesso viene fatto con le scuole, con le quali martedì abbiamo già avviato il lavoro. Inoltre, abbiamo chiesto a Roma l’anticipo dell’80% dei 500 milioni di euro del fondo nazionale per i trasporti e stiamo aspettando la firma del decreto. Questo ci consentirà di pensare a una ristrutturazione profonda, ma dovremo essere veloci e precisi per non sprecare nemmeno un euro».

«Stiamo realizzando un’offerta adattativa, che andrà di pari passo con le variazioni delle abitudini lavorative e sociali che si verificheranno – aggiunge la presidente dell’Agenzia della mobilità piemontese, Licia Nigrogno – Abbandoniamo un sistema calato dall’alto in favore di una programmazione aperta alle esigenze e alle suggestioni che arriveranno».

Le novità

Tra le novità alle quali si sta pensando – prosegue la nota – figurano il sistema di integrazione modale che prevede l’introduzione del Mobility as a Service (MaaS), il cui obiettivo è quello favorire l’utilizzo dei servizi di trasporto pubblici e privati rendendoli accessibili e integrati attraverso un’unica piattaforma digitale, e la modalità di pagamento PayForUse. Il Piemonte diventerà così la prima Regione in Italia a realizzare un tale progetto di mobilità intelligente, un ecosistema che coinvolge gli enti locali, gli operatori di settore, i rappresentanti degli interessi e degli utenti per condividere un’unica strategia di innovazione e di miglioramento del trasporto.

Un momento molto particolare

«Siamo in un momento molto particolare in cui le forze sono concentrate sulla gestione di un presente ancora molto complesso e sono contemporaneamente impegnate a dare forma a una visione importante per il futuro. Mentre cerchiamo di ampliare la capacità di carico dei mezzi insistendo sull’eliminazione del distanziamento a bordo e mantenendo solo l’obbligo di mascherine, abbiamo l’opportunità di disegnare, insieme con tutti gli attori di riferimento, il Piano decennale dei trasporti 2020-2030 e allo stesso tempo il Programma triennale 2021-2023. È un’opportunità – conclude l’assessore Gabusi – proprio perché possiamo farlo in un momento di cambiamento storico importante, ed è un’opportunità che non vogliamo perdere».

Il video sul progetto

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