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Ambiente e Natura

Blocchi del traffico: dal 1° ottobre le nuove misure antismog per Torino e provincia. Ecco cosa ci aspetta

Qualità dell’aria a Torino e in altri 23 comuni della provincia: partono dal 1° ottobre 2019 le nuove misure antismog e sui blocchi del traffico. Ecco cosa cambia per gli automobilisti

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La Città Metropolitana Torino ha appena rilasciato le nuove norme sulla qualità dell’aria e i blocchi al traffico con le misure antismog per il capoluogo piemontese e altri 23 Comuni della provincia. Le modifiche all’accordo di bacino Padano per il miglioramento della qualità dell’aria entreranno in vigore a partire da martedì 1° ottobre 2019. Cosa cambia per gli automobilisti?

I nuovi blocchi al traffico a Torino e provincia

Ad agosto era stata approvata dalla Regione Piemonte la delibera sulla qualità dell’aria. Ora il Tavolo di coordinamento della Città metropolitana di Torino è entrato più nello specifico delle nuove misure per la stagione invernale 2019-2020. Si è così definito «lo schema per i blocchi strutturali del traffico e dei blocchi che scatteranno in situazioni di emergenza». A esserne interessati, oltre alla città di Torino, saranno altri 23 Comuni della provincia. Tra questi: Beinasco, Borgaro, Carmagnola, Caselle, Chieri, Chivasso, Collegno, Grugliasco, Ivrea, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pianezza, Rivalta di Torino, Rivoli, San Mauro, Settimo, Venaria Reale, Vinovo e Volpiano.

Misure più severe

La Città Metropolitana di Torino fa inoltre sapere che «le misure adottate sono più severe rispetto a quanto previsto nell’accordo padano e sono motivate dai significativi superamenti dei valori limite di qualità dell’aria in tutto il territorio metropolitano». È inoltre confermata la procedura di limitazione progressiva dei veicoli più inquinanti.

Le nuove misure antismog

Nello specifico, le nuove misure antismog e per la qualità dell’aria in vigore a partire dal 1° ottobre 2019, prevedono il blocco 7 giorni su 7 e h 24 anche tutti i veicoli diesel Euro 1, questo oltre a tutti i veicoli Euro 0 (diesel, benzina, metano e Gpl), già bloccati l’anno scorso, che resteranno fermi tout-court. Anche i ciclomotori e i motocicli Euro 0 continueranno a essere bloccati 7 giorni su 7 e 24 ore al giorno nei 6 mesi del periodo invernale.
Le auto e i veicoli commerciali diesel Euro 2 e 3 dovranno restare fermi nei giorni feriali dalle ore 8:00 alle ore 19:00 (per cui non è più in vigore la misura che bloccava i veicoli dalle ore 8:30 alle 14:00 e dalle ore 16:00 alle 19:00, mentre potevano circolare nelle ore intermedie). Gli Euro 1 e 2 invece resteranno fermi per tutto l’anno, mentre gli Euro 3 soltanto dal 1° ottobre 2019 al 31 marzo 2020.

Come verranno gestite le emergenze

Sono inoltre state confermate le misure per gestire le emergenze. Queste «si attivano in funzione del colore del semaforo». Dette misure che vanno ad aggiungersi alle limitazioni stabili, sono tuttavia in vigore nel solo semestre invernale ma possono essere operative anche nei giorni festivi. In particolare, accade che all’accensione del semaforo arancione che segnala il superamento dei limiti di inquinamento dell’aria, dopo 4 giorni consecutivi di superamento di questi limiti si fermeranno anche le autovetture diesel Euro 4 dalle ore 8:00 alle 19:00. I veicoli commerciali diesel Euro 4 si fermeranno invece dalle 8:30 alle 14:00 e dalle 16:00 alle 19:00.

Con il semaforo arancione, poi, è vietato l’uso di stufe a legna. E durante i giorni “arancioni” è «fatto divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive non in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 3 stelle».

Nel caso invece che si arrivi a semaforo colore rosso e dopo 10 giorni consecutivi di superamento dei limiti, a essere interessati dal blocco (con le stesse modalità) saranno anche tutti i veicoli diesel Euro 5 immatricolati prima del 1° gennaio 2013, mentre gli Euro 5 più recenti e i veicoli benzina Euro 1 saranno liberi di circolare.
Sempre durante i giorni “rossi” è fatto divieto di utilizzare generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa. In caso di impianto di riscaldamento alternativo il divieto è «esteso a quelli aventi prestazioni energetiche ed emissive che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 4 stelle».

Se poi si dovesse arrivare al semaforo viola, dopo 20 giorni consecutivi di superamento dei limiti l’orario di blocco sarà esteso per tutti dalle ore 7:00 alle 20:00.

Le esenzioni dal blocco

Le deroghe fino a oggi in vigore per i veicoli di interesse storico e collezionistico nelle giornate di sabato e festivi sono state eliminate. Stessa cosa per «i veicoli Euro 0 e diesel Euro 1 condotti da persone che abbiano compiuto il 70° anno di età, per gli agenti di commercio e per i veicoli circolanti con targa prova in quanto non espressamente previste dalle indicazioni regionali».

Nel caso invece si privati cittadini con un ISEE inferiore ai 14.000 euro si conferma la deroga, tuttavia questa è applicabile soltanto ai veicoli con omologazione superiore all’euro 3 diesel ed euro 0 benzina.

Le deroghe per i veicoli al servizio dei mercati settimanali, nei soli orari di apertura e chiusura, e quelli dei lavoratori turnisti o che stanno rispondendo a chiamata in reperibilità, sono state riproposte, ma limitatamente alla stagione 2019/2020 e in attesa che siano a regime i bandi regionali di incentivazione per la sostituzione dei veicoli privati e commerciali più inquinanti.

Per quel che interessa gli impianti di riscaldamento rimane l’obbligo di utilizzare pellets certificati conformi alla classe A1 della norma UNI EN ISO 17225-2 – nello specifico per i generatori di calore di potenza termica nominale inferiore ai 35 kW.

Grande sensibilità sul tema qualità dell’aria

«I Comuni – spiega la consigliera delegata all’ambiente e vigilanza ambientale, risorse idriche e qualità dell’aria, Barbara Azzarà – durante le sedute del Tavolo di coordinamento hanno dimostrato grande sensibilità sul tema della qualità dell’aria, ancora abbondantemente oltre i limiti, definendo misure uniformi e più severe di quelle previste dall’accordo di bacino padano. I divieti, come tutti sappiamo, non sono mai cosa gradita, ma fermare progressivamente i veicoli più inquinanti è un percorso ragionevole che nel tempo porterà a risultati concreti, i superamenti interessano solo più 23 comuni dei 33 in elenco negli anni scorsi. Stiamo inoltre anticipando con le misure emergenziali il blocco strutturale dei veicoli diesel euro 4 che l’accordo del bacino padano prevede operativo dal prossimo anno e sono state avviate azioni specifiche sugli impianti termici con emissioni di ossidi di azoto oltre i limiti. C’è ancora tanto lavoro da fare – conclude Azzarà – ma siamo tutti convinti che ne valga assolutamente la pena».

3 Commenti

1 Commento

  1. Stefano

    26 Settembre 2019 at 17:11

    La solita prepotenza di chi sta al potere poi andiamo a vedere.che sono loro stessi che deludono le disposizioni

  2. Roberto

    27 Settembre 2019 at 23:12

    Il problema e la grande ignoranza dei nostri amministratori e unaguetta senza basi scientigo

  3. Roberto

    27 Settembre 2019 at 23:15

    La questione e l’evidente ignoranza dei nostri amministratori.Continuano in questa guerra dissennata verso il diesel contravvenendo ai dati più volte rsposti

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