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Piemonte da scoprire: il Ricetto di Candelo
Una gita al Ricetto di Candelo per scoprire un luogo magico del Piemonte. Breve storia e Fotogallery di immagini
C’è un luogo magico in Piemonte, che ha il potere di farci fare un viaggio nel tempo: è il Ricetto di Candelo, in provincia di Biella. Come racconta il sito dedicato, promosso dall’Ufficio Cultura del Comune di Candelo: «La visita al Ricetto di Candelo suscita emozioni profonde. Camminare tra le sue vie acciottolate è come respirare la storia, è come “andare su e giù” per il Medioevo alla scoperta di momenti legati alla cultura contadina, è come perdersi nella magia di un luogo unico».
Ed è proprio così. Chi lo ha visitato sa di cosa stiamo parlando. Atmosfera sospesa nel tempo, accompagnata da piacevoli momenti che si possono passare passeggiando tra le costruzioni che, oggi, ospitano negozietti, laboratori artigianali e anche ristoranti pronti ad accogliere i turisti affamati. A fondo articolo trovate una Fotogallery dedicata al Ricetto di Candelo.
Sul Ricetto di Candelo
Il Ricetto di Candelo è una struttura fortificata sorta per iniziativa e volontà precisa della popolazione candelese allo scopo di conservare e difendere i beni più preziosi della comunità: gli edifici non sono stati abitati in pianta stabile ma è stato utilizzato come deposito per i prodotti agricoli in tempo di pace e come rifugio temporaneo per la popolazione in tempo di guerra o pericolo.
Il termine Ricetto deriva infatti dal latino “receptum” (ricovero, rifugio) e il ricetto di Candelo si è conservato proprio perché ha mantenuto nel tempo questa sua matrice rurale di custode della comunità contadina.
Breve cronistoria del Ricetto di Candelo
Nel 988 è la prima volta che compare il nome di Candelo in un documento ufficiale; Canderium viene confermata possesso feudale di Manfredo da Ottone III; l’anno seguente Ottone III infeuda Candelo alla Chiesa vercellese.
Verso la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo gli abitanti di Candelo costruiscono il Ricetto su un terreno di signori locali, per il quale all’inizio pagano un censo annuo e che poi riscattano; al 1360 si contano nel Borgo 157 casupole (oggi sono circa 200).
Dal 1374 al 1517 il paese passa sotto il controllo di varie famiglie, tra cui i Savoia, i Fontana, e infine i Ferrero – Fieschi, all’epoca conti di Masserano.
Tra il 1554 ed il 1632 Candelo è coinvolto in una serie di spiacevoli eventi, tra cui le lotte tra Francesi e Spagnoli (causando al Ricetto gravi danni e venendo successivamente riparati) e la decimazione della popolazione a causa della peste; l’elevazione del feudo a contea rimane uno dei pochi lati positivi di questo periodo.
Dal 1644 al ’49 nuove occupazioni spagnole provocano incendi e distruzioni.
1785: Carlo Sebastiano Ferrero Fieschi è l’ultimo feudatario di Candelo; con l’occupazione napoleonica si modifica la struttura politico-amministrativa del borgo.
1819: inizia la costruzione dell’attuale Palazzo comunale sulle antiche mura del Ricetto; sempre nello stesso anno viene realizzata piazza Castello.
Sebastiano Ferrero
Sebastiano Ferrero fu uno degli uomini più importanti del suo tempo in questo territorio, consigliere e tesoriere delle finanze prima per il Ducato di Savoia e poi per quello di Milano. A lui si collegano tantissime testimonianze nel Biellese, come la bellissima Chiesa di San Sebastiano a Biella.
Nel 1489, gran parte di Candelo era in possesso di Sebastiano Ferrero ma il rapporto con i Candelesi non fu semplice. Il nuovo Signore pretendeva infatti:
a) Il versamento annuo e in perpetuo di un ducato per famiglia
b) il mulino di Candelo
c) i diritti sul Ricetto e anche un censo annuale di 21 ducati
d) che il Consiglio si riunisse solo in sua presenza
e) la chiave del Ricetto, la riscossione delle multe e dei bandi campestri
La popolazione ritenne assurde le pretese del Signore: la comunità aveva acquistato il terreno e costruito col proprio denaro il Ricetto e lo riteneva una proprietà collettiva del paese. La causa fu quindi portata davanti a un arbitrato e il cosiddetto “lodo” si concluse a favore della Comunità di Candelo, obbligandola solamente a versare ogni anno 100 ducati d’oro.
Sebastiano Ferrero edificò una casa all’interno del borgo del Ricetto, la cosiddetta “torre del principe”.
Ma in questi territori egli realizzò anche interventi innovativi e importanti di ampliamento dei canali d’acqua esistenti e ne creò di nuovi per irrigare i fondi agricoli.
Informazioni pratiche
Per maggiori informazioni si può fare riferimenti a questi contatti:
Il Ricetto – Piazza Castello 31A – 13878 Candelo (BI).
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/ricettodicandelo/
E-mail: ufficiocultura@comunedicandelo.it.
Scarica la mappa e i dépliant in altre lingue:
Immagine illustrativa del Ricetto di Candelo
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PARCHEGGIARE A CANDELO: Scarica QUI la mappa parcheggi.
COME ARRIVARE
Da Torino:
Segui A4 fino a Carisio e prendi l’uscita Carisio.
Alla rotonda, prendi la 2ª uscita (90 m)
Svolta a destra e prendi SP3 (1,0 km)
Alla rotonda prendi la 3ª uscita e prendi SP230 (2,8 km)
Alla rotonda, prendi la 2ª uscita e rimani su SP230 (6,7 km)
Alla rotonda prendi la 1ª uscita e prendi Strada Provinciale (3,5 km)
Continua su Via della Resistenza (900 m)
Continua su Corso S. Grato (250 m)
Continua su Via XXV Aprile (450 m)
Alla rotonda, prosegui dritto su Via IV Novembre (220 m)
Alla rotonda, prendi la 1ª uscita e rimani su Via IV Novembre (350 m)
Entra nella rotonda e sei arrivato a Candelo.
Da Milano
Entra in A4/E64 (51,9 km)
Mantieni la sinistra per restare su A4/E64 (17,6 km)
Prendi l’uscita Carisio verso Carisio/Biella (1,4 km)
Prendi SP230 e Strada Provinciale fino alla tua destinazione a Candelo (16,4 km).
FOTOGALLERY RICETTO DI CANDELO
Fonte testi: Ricetto di Candelo.it. Immagini: TorinoFan.it